utilizzo, sicuramente il bilancio è a favore della centrale termoelettrica, ma vi sono dei costi aggiuntivi che vengono mai calcolati: il danno all’ambiente e l’indotto. Le centrali termoelettriche immettono nell’aria anidride carbonica, responsabile dell’effetto serra, con relative controindicazioni ben conosciute. L’aumento del consumo del greggio per produrre energia elettrica, in quanto ogni anno la richiesta di elettricità aumenta, comporta un prezzo al barile sempre più alto, quindi bollette per l’elettricità e per il riscaldamento sempre più costose e carburanti sempre più cari. Alla fine, ciò che inizialmente si risparmia costruendo un impianto termico al posto di un parco eolico, finisce per gravare sul nostro bilancio familiare. Mentre per quanto riguarda l’ambiente, nessun risparmio può compensare il danno che rechiamo al nostro pianeta.
     All’ingresso dell’impianto di “aerogeneratori”, come li chiamano loro, di Névian, nella regione dell’Aude, Francia, un pannello informativo ci dà il benvenuto: “Amici visitatori, il parco eolico di Névian, luogo di produzione di elettricità di origine rinnovabile, vi accoglie.” L’impianto produce 15,3 megawatt di elettricità, soddisfacendo il consumo di un energia di 19.000 persone. In verità il cartello non è aggiornato: quest’impianto è così inefficiente e costoso che oggi vi sono 21 torri, ne sono state aggiunte altre tre.
     Veniamo a noi. Non è che possiamo fare ciò che ci piace. L’Unione Europea ha stabilito che entro il 2020 il 20% sul totale nazionale di produzione di elettricità deve derivare da fonti rinnovabili. Anche se gli impianti a pannelli solari sono raddoppiati e quelli eolici producono il 42 per cento in più di energia rispetto al 2006 (dati del 2007 diffusi dal Gestore del servizio elettrico), la nostra percentuale è scesa al 15,7% rispetto al 16,6% dell’anno prima. Questo risultato è la conseguenza di una forte diminuzione di produzione tramite centrali idroelettriche, nonostante il calo dei consumi a livello nazionale: 36,9 Gigawatt su 52,2 nel 2006 e 32,8 Gigawatt su 49,4 del 2007. È evidente che i dati sono sconfortanti, ma c’è di peggio: tra le fonti rinnovabili di produzione di energia elettrica vengono inseriti anche i termovalorizzatori… c’è qualcosa di poco chiaro in questa affermazione secondo me.

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