Causa maltempo, la programmazione di domenica 20 luglio è stata spostata a lunedì 21. La kermesse si è aperta con il saluto del presidente del Festival, Claudia Sartirano, al paese ospite: il Canada. Renè Rozon, direttore del Festival International du Film sur l’Art de Montreal, salutando il pubblico, ha sottolineato ancora una volta di più come questi due festival siano complementari: mentre la manifestazione canadese pone l’accento soprattutto sull’arte, proiettando non film d’arte ma film sull’arte , il festival orobico illustra invece film d’arte assumendo un aspetto però più mediatico. A conclusione dell’intervento, è stato proiettato il film “Jimmy Rosenberg – De vader, de zoon & her talent” (Jimmy Rosenberg – the father, the son & the talent), film vincitore del 26^ Gran Prix du Festival International du Film sur l’Art de Montreal: il ritratto del chitarrista jazz Jimmy Rosenberg, musicista sensibile e uomo fragile. Tra i film proiettati in serata ricordiamo “Tataboom” di Andrea Gambadoro, “Da cuore a cuore” di Ilaria Godani, toccante parallelismo fra il giovane Mozart ed un bimbo di oggi, e “Hell of delights” di Elisabetta Müller.
     Martedì 22 luglio, invece, è stato interamente dedicato alla proiezione dei film in concorso per le due sezioni , Cinema d’Arte e Sottoventi, i due concorsi nei quali il Festival è articolato. Si è aperto con “A parte” di Vincenzo Fattorusso (Italia – Cinema d’Arte), a seguire “Oponozkaca a laske – about socks and love” di Michaela Copikova (Slovacchia - Sottoventi) film d’animazione che tratta del dualismo tra bene e male, bianco e nero, presente in una giovane coppia; “Blind man’s eye” di Matthiew Talbot-Kelly (Irlanda - Sottoventi); “Come la civetta quando di giorno compare” di Fabrizio Catalano (Italia – Cinema d’Arte), un’indagine poliziesca ispirata al celebre romanzo di Leonardo Sciascia che narra del connubio inscindibile fra mafia e politica siciliana; “Der verruckte, das herz und das auge – the tell, the tate heart” di Annette Jung (Germania - Sottoventi), cortometraggio ispirato ad un romanzo di Edgar Allan Poe nel quale Ed, il protagonista, decide di sbarazzarsi del padre spinto dall’odio per il suo terribile occhio. A seguire, ancora, “Es muy mucil – it’s very easy” di Pablo Fulgueira (Messico - Sottoventi) storia di una proposta di matrimonio con il terzo incomodo a guastare le feste e, in conclusione, “Otello, psicoterapia del potere” di Gianni Macchia (Italia – Cinema d’Arte), rivisitazione cinematografica del dramma shakesperiano.
     Anche mercoledì 23 luglio è stato interamente dedicato alla proiezione dei film in concorso, con gli spettatori che si sono fatti via via sempre più numerosi. Tredici le opere presentate nel pomeriggio, in sala Curò sotto i portici di Piazza Cittadella in Città Alta: per il Cinema d’Arte, in concorso tutte produzioni italiane. Partenza con “Mille e una Monica” di Daniela Piccioni e Sandro Lai,

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