Si spera che almeno una parte dei potenziali killers delle strade siano indotti a una maggiore attenzione, anche se non si può sottovalutare il fatto che, purtroppo, questo inasprimento delle pene, porterà con sé un pesante effetto collaterale: l'aumento dei casi di omissione di soccorso. La patente a punti ha già causato un incremento del fenomeno degli automobilisti che, per paura delle sanzioni, si danno alla fuga dopo il sinistro, nella speranza di non essere identificati, causando magari la morte di un ferito che si sarebbe salvato se l'investitore avesse chiamato immediatamente i soccorsi. Ignorando che, se scoperti, alla punizione che già li aspetta si aggiunge quella prevista per l'omissione di soccorso: fino a due anni di reclusione e fino a 5.000 Euro di multa.
     Venendo alla tutela delle vittime, la nuova legge si muove nella direzione di accelerare il risarcimento. Sul piano processuale, è così prevista l'applicazione del rito del lavoro, un tipo di procedura particolarmente snella e veloce, studiata per le controversie tra datore di lavoro e dipendente o in materia previdenziale, ove si è sempre sentita la necessità di raggiungere una rapida decisione. Purtroppo, questo aspetto avrà un impatto assai relativo con riferimento al territorio bergamasco: il nostro Tribunale del Lavoro, infatti, gravato da un pesante arretrato accumulatosi in un periodo prolungato di carenza di Magistrati, viaggia infatti sugli stessi tempi del Tribunale Civile Ordinario.
     Un maggiore aiuto verrà invece dalla modifica delle disposizioni in materia di provvisionali, ovvero delle somme, costituenti acconto sul dovuto, che il Giudice può iniziare ad assegnare al danneggiato prima che la causa arrivi a sentenza. Per ottenerla sarà infatti sufficiente che dalle prime indagini risultino gravi responsabilità del conducente danneggiante, mentre prima era altresì necessaria la prova che il danneggiato versasse in condizioni economiche tali da non potersi permettere cure mediche adeguate.
     Per eventuali chiarimenti ed approfondimenti potete scrivere alla redazione oppure contattarmi direttamente tramite la mia e-mail:      avv.gmparisi@tin.it

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