definitivamente ai bisogni materiali, per rinascere in forma divina, purificati dal fuoco sacro della conoscenza. La bilancia, inoltre, vista quale simbolo alchemico, rappresenta la sublimazione, quindi il passaggio ad una conoscenza più elevata. Tutt'attorno al putto alato, sono rappresentati vari trofei a ricordare che alla felicità pura dell'anima si può accedere solo se all'interno dell'uomo c'è equilibrio, conoscenza di se stesso, ovvero se si possiede la "Sapienza ".
     Un'altra tarsia raffigura invece il Creatore e l'Uomo, in un unico paesaggio, ed è chiamata "Creazione". In essa è rappresentato Adamo che, dopo la creazione, alza le braccia verso il cielo, per cercare di raggiungere Dio, cosa che potrà fare solo se abbandonerà ogni velleità materiale umana, rappresentata dalla terra su cui siede, elevando la sua anima verso il divino. Gli animali intorno sono incisi in legno chiaro e in legno scuro, a sottolineare anche visivamente l'antagonismo fra il bene e il male, la luce e le tenebre. Tutte le ciò che è stato qui scolpito rappresenta la perfezione della creazione in contrasto però con il continuo conflitto fra la natura spirituale e la natura materiale dell'uomo, un caos contrapposto ad un ordine totale. È l'unica tarsia che ha il fondo di legno nero di rovere e non di noce, simboleggiando il "Magnum Chaos" che circonda l'universo. Lo scontro cosmico fra il buio e la luce rappresenta il turbamento dell'anima umana, in bilico fra la materialità dell'uomo e la spiritualità divina.
     Nella parte opposta all'altare invece troviamo due monumenti funebri dedicati uno al compositore Donizetti e l'altro al suo maestro Mayr. Quest'ultimo fu "Maestro di Cappella " della basilica e pare fosse affiliato agli Illuminati di Baviera. Inoltre, all'interno del Museo Donizettiano di Bergamo è depositato un ciclostile che dichiara l'appartenenza di Simone Mayr alla Massoneria. Il suo monumento funebre è alquanto insolito: il volto del musicista è racchiuso in un "ouroboros", il serpente che si morde la coda, simbolo alchemico di primo livello, mentre inciso sull'arpa di una della Muse che decorano la tomba vi è un simbolo della massoneria: il sigillo di Salomone racchiuso in un cerchio. Lo stesso simbolo lo troviamo inciso sul portale settentrionale della chiesa, confuso fra disegni floreali. L'intera iconografia esterna della chiesa è ricca di questi particolari, ai nostri occhi privi di significato, ma tipici degli edifici di epoca romanica sui quali gli artisti incidevano i loro messaggi con un linguaggio esoterico comprensibile solo a una ristretta scelta di eletti, gli Illuminati. Per tornare a noi, notiamo che è insolito in una chiesa cattolica trovare simboli così forti di quelle che erano considerate forze occulte.

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