lunazioni da 29,5 giorni l'una; i Maya avevano osservato con attenzione le fasi lunari e i movimenti del sole ed erano arrivati a prevedere le eclissi di entrambi. Gli studiosi hanno calcolato le eclissi solari e lunari che sarebbero avvenute nel periodo e nel luogo in cui dovrebbe a quanto pare essere stato scritto il testo in questione e hanno dimostrato che gli intervalli descritti nel testo sono identici a quelli calcolati odiernamente con tutti i mezzi tecnologici a disposizione. Non furono solo la Luna e il Sole ad interessare e affascinare la civiltà Maya : essi dedicarono molte energie anche allo studio di altri corpi celesti, tra i quali ricordiamo più di tutti Venere.
     Ancora una volta è il Codice di Dresda a darci il supporto più valido, nonché il massimo della precisione: in alcune pagine del testo, si parla di rituali di Venere, abbinati a calcoli relativi al suo posizionamento nella volta celeste. Compaiono infatti quattro cifre, ovvero i quattro periodi temporali in cui Venere si muove e la cui somma corrisponde a quello che prende il nome di "periodo sinodico". Ognuno dei 4 periodi dovrebbe corrispondere rispettivamente alla posizione di Venere come stella del mattino, in congiunzione superiore ed inferiore in stato di invisibilità, e come stella vespertina, ma qui sorge un dubbio: i 90 giorni citati come secondo periodo nel codice sono ben lontani dall'essere la vera quantità di tempo durante la quale Venere è nella sua fase di invisibilità, fase che non supera i 50 giorni. Inoltre, i periodi di apparizione hanno tempistiche diverse e nemmeno questo corrisponde a realtà. Com'è possibile, per un popolo talmente attento nell'osservazione della volta celeste, precorrere i tempi in fatto di conoscenze e assunti astronomici e commettere errori così grossolani?
     Scienza ufficiale e scienza eretica questa volta si trovano abbastanza in accordo nel dire che probabilmente si tratta di calcoli adattati a fini religiosi e cerimoniali, mentre una piccola parte di appassionati sostiene che forse i calcoli non erano poi sbagliati e che probabilmente le date riportate dai Maya erano corrette al tempo dell'osservazione diretta che loro fecero: questo vorrebbe dire che le loro competenze a livello astronomico vanno ben oltre il già alto valore che noi supponiamo, riaprendo così i dubbi relativi alla loro vera origine. ma questa è un'altra storia.

     Per chi volesse saperne di più consiglio:
La misteriosa fine dell'impero Maya.
Segreti e misteri del crollo di una civiltà.

     David Webster - Newton Compton, 2004

Le profezie dei Maya. Alla scoperta dei segreti di una civiltà scompars
     Maurice M. Cotterell, Adrian G. Gilbert - Corbaccio, 1996

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