l'essere colorate; ancora più sconvolgente è il fatto che queste pietre non sono state tagliate per essere disposte nella loro attuale collocazione, ma sono state sottratte ad una costruzione precedente, poiché presentano solchi e incisioni che ne fanno intuire un utilizzo diverso dall'attuale. Il colpo di grazia nel rimanere attoniti deriva dal fatto che i segni presenti su queste pietre sembrano essere stati realizzati da strumenti che non solo non erano noti al tempo della loro realizzazione, ma che anche noi odiernamente facciamo fatica a concepire!
     Gli strumenti utilizzati nell'Antico Regno, che sono giunti fino a noi e sono conservati nei vari musei egizi sparsi nel mondo, sono per lo più scalpelli, martelli in rame e legno, asce di pietre. niente in grado di perforare il granito come fosse burro o di solcare la pietra lasciando le tipiche tracce di una sega! Queste tecniche potrebbero spiegare la perfezione astronomica e fisica delle tre piramidi di Giza, ma sarebbe come dire che dopo una IV dinastia, nel pieno del proprio splendore culturale, i faraoni della dinastia successiva abbiano fatto un enorme passo indietro, si siano dimenticati totalmente delle tecnologie acquisite e siano tornati a forme e tecniche architettoniche appartenute alla terza dinastia. tutto questo è semplicemente assurdo, poiché le civiltà subiscono processi di evoluzione, progrediscono, si migliorano. non fanno passi all'indietro! A meno che non si sia disposti ad accettare l'ipotesi che molto probabilmente i costruttori del complesso di Giza. non erano egizi.
     Ad Abusir assistiamo allo sviluppo di gran parte della cultura faraonica, troviamo forti tracce di presenze sacerdotali, troviamo sviluppi nelle forme di culto, tutto questo appartiene a civiltà evolute ed è come se questa civiltà si sia sviluppata sulle tracce di una precedente, probabilmente autrice del complesso di Giza, della Sfinge e di chissà cos'altro ancora celato nella sabbia. Una civiltà che però, almeno per il momento, sembra non aver lasciato tracce, non si sa nulla di loro, da dove arrivarono, quando e perché sparirono.
     Vi lascio con dei dubbi? No, vi lascio con delle domande, il propulsore del genio umano, la carica energetica che ci spinge a superare i nostri limiti alla ricerca di spiegazioni. La bibliografia di questo mese è davvero minima, tuttavia vi garantisco, anche per motivi professionali, che a fronte di novità interessanti non esiterò a pubblicare degli aggiornamenti, anche se saremo ormai ben oltre nel nostro viaggio tra i misteri.

Guida insolita ai misteri, alle leggende e ai luoghi sacri dell'antico Egitto.
Anthony John West, Newton Compton 2001   www.touregypt.net

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