cuore di felicità e il sorriso che ostento, per quanto grande sia, eguaglia solo una piccola parte della contentezza e dell'appagamento che provo in questo istante.
     Dopo esserci lasciati, a bordo della mia vettura mi dirigo verso Bergamo e intanto rifletto su di lei. Quando finalmente raggruppo le mie conclusioni, trovo la sicurezza necessaria per sostenere che mi vuole bene e nessuno può dimostrarmi il contrario, nemmeno lei stessa.
     Lunedì 19 dicembre, appena entrato in classe, trovo Barbara particolarmente euforica. Presumo di sapere i motivi che oggi la rendono così evidentemente gioiosa, ma preferisco che voi lettori conosciate da soli con quanta crudeltà le mie supposizioni trovano conferma. Seduto al mio banco, sto parlando con Vanni. Barbara, cosi soave, affascinante, spontanea, spiega i motivi della sua incontenibile felicità ad Alberto e Marcella, i quali non sono molto distanti da me. Il tono di voce che usa è abbastanza alto affinché io possa sentire, come se lo facesse apposta e apprendo chiaramente che ieri sera si è fidanzata con Giuliano.
     Il mio umore, la mia mente, il mio cuore, la mia anima, sono tutti deturpati da una ridda di pensieri inesorabilmente veementi, spasmodici. Ora veramente ogni speranza è crollata, ogni ipotesi è diventata utopia, ogni mia riflessione d'affetto si è trasformata in ira. Tuttavia, il disappunto maggiore, il più grande sdegno, sono frutto dell'incredibile freddezza e improbità con le quali mi ha fatto conoscere questa inaccettabile novità, perché non ha avuto nemmeno il coraggio di dirmelo "in faccia", ma ha preferito la via dell'indifferenza, dell'apatia, sconvolgendomi indirettamente e quel che è peggio, non considerandomi.
     Sappiate, miei cari lettori, che ho intuito subito il motivo del suo comportamento, perché ero assolutamente sicuro che si sarebbe fidanzata molto prima della data stabilita. Non c'è una spiegazione a questa mia sicurezza, semplicemente sentivo che sarebbe andata così. Vanni, che conosce tutta la storia, non mi prende seriamente, ma non appena capisce l'entità della mia sofferenza, esprime ad alta voce, sotto forma di battuta, un detto che rappresenta l'esatto livello del mio umore: "Ridi per non piangere!" È dunque così che la classe intuisce il mio stato d'animo, ignara tuttavia della causa che lo genera, ed è così che Alberto comincia a sospettare della presenza di un legame tra me e Barbara; è quindi così che quest'ultima si rende conto del danno fattomi, diventando seria e palesemente pentita.
     Naturalmente arriva il momento di discutere con Barbara della faccenda e le faccio capire quanto male mi ha arrecato, evidenziando inoltre che sarebbe stato meglio sapere del fidanzamento direttamente da lei, ma adesso a nulla più servono le sue scuse, né mi confortano le parole di Vanni, il quale sostiene che non è detto che staranno sempre insieme. Ormai, preferisco chiudermi nel mio dolore e cullarmi fra la dolce violenza delle sofferenze.
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