Il problema, però, non è solo rappresentato dalla stazione in quanto tale, ovvero con il suo elenco di consuete inefficienze e storture quali le biglietterie che chiudono dopo il carosello, i distributori automatici di biglietti spesso fuori servizio, le edicole e i bar con le serrande abbassate, l'opaco bagliore delle cabine per le fototessere che richiama qualche sbandato che nella stazione trova l'approdo del suo avvilente viaggio quotidiano alla ricerca di evasioni artificiali. Bergamo e la ferrovia evoca il problema storico di un pendolarismo vilipeso.
     Se da una parte si gioisce per il raddoppio della linea verso il capoluogo regionale dall'altra non si possono sottacere i continui disservizi che travolgono i pendolari, i quali sono sempre più frequentemente costretti a spostamenti su vagoni sporchi, spesso privi di aria condizionata nella stagione estiva e privi di riscaldamento durante i mesi invernali. I treni che sfilano in entrata ed uscita dalla città mostrano solo un'apparente livrea di modernità, che non inganna l'occhio dell'osservatore attento. Negli anni ottanta, quando le Ferrovie mantenevano ancora una parvenza di credibilità e di efficienza, il trasporto locale, in particolare quello che veniva veicolato sulle direttrici per Milano, utilizzava carrozze a due piani che rendevano il convoglio moderno ed esteticamente piacevole. Il buco nero delle ferrovie fagocitava, però, anche queste risorse, riproponendo i datati vagoni anni settanta, già in procinto di pensionamento.
     Successivamente, la politica dissennata dei vari Commissari straordinari ed Amministratori generali delle F.S., avallata dal colpevole e clientelare operato di Governi e Ministeri, ha contribuito al dissesto delle ferrovie, pregiudicando in particolare quelle realtà locali che, per ragioni geografiche e politiche, non erano ammesse nella stanza dei bottoni. Bergamo, che ha sempre patito questa deficitaria mancanza di peso politico, apparteneva ed in parte appartiene a questa categoria di soggetti dimenticati dalle istituzioni, sopperendo alle lacune strutturali con le poche risorse a disposizione.
     È giunto il momento che la comunità orobica, sollecitata da questo rinnovato slancio di modernizzazione, sottolinei con forza queste esigenze legate al trasporto ferroviario, che devono contribuire a consolidare il ruolo della città nel panorama regionale. Se geograficamente Bergamo è estranea alla importante direttice Milano-Venezia, ciò non vuol dire che debba restarlo per l'immediato futuro, soprattutto se si ragiona in termini di intermodalità e di interscambio ferroviario. La speranza risiede nel fatto che l'Amministrazione cittadina non si perda in inutili discussioni ma, con consapevolezza e lungimiranza, ponga tra le priorità per la città anche gli interventi per rinnovare ed ammodernare una struttura che non potrà che recare beneficio all'intera comunità bergamasca.

      pagina 02 di 02
 
 
 
 
 
         
Infobergamo® - www.infobergamo.it è un prodotto H.S.E. - Leggi la nostra CDD - Validazione XHTML - CSS
Autorizzazione Tribunale di Milano n.256 del 13 aprile 2004. Vietata la riproduzione e la riproposizione non autorizzate di testi ed immagini.
Bergamo, Pierluigi, Piromalli, Avvocato, Stazione, Ferroviaria, Pendolarismo, Ristrutturazione, Trenitalia, Treviglio, Raddoppio, Ferrovia