Giuseppe Milesi è stato un artista vero, mai legato alle mode, che ha seguito una ricerca personalissima, partendo negli anni '40 da influenze espressioniste nord europee e della scuola romana, arrivando alla disgregazione della forma e della figura avvicinandosi ad un informale colto e personale negli anni '60, per tornare a quella pittura figurativa che tanto amava e che sentiva maggiormente, essendo stato uno straordinario disegnatore. Spesso predomina il rosso nei suoi quadri che catturano per l'impressionante padronanza nel disegno e per il raro virtuosismo nell'utilizzo delle varie tecniche: tempere, terre rosse, sanguigne, biacche, olio, chine, gessetti.Celebri sono le sue nature morte, le figure, i nudi e gli autoritratti con la barba.
Fu insegnante al Liceo Artistico di Bergamo negli anni '60, rispettato, amato e temuto dai suoi studenti, che se lo ricordano arrivare a scuola con una vistosa Volkswagen Karmann Ghia azzurro cielo, ricevuta dal suo mecenate Bonaldi. Calzava stivali neri ed era un personaggio intrattabile, poco avvezzo ai compromessi, polemico, che spesso alzava la voce per dire cose mai banali, autentiche, scomode. Le sue capacità artistiche lo portarono ad occupare la cattedra di Pittura e Decorazione dell'Accademia di Belle Arti di Bologna, (dal 1970), che fu di Morandi. Oggi giustamente la sua città gli rende un legittimo tributo.
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