Eccoci già arrivati ai piedi delle colline! In salita i variatori di tutti e tre gli scooter attaccano subito con morbidezza e progressività, senza vuoti, regalando piacevoli allunghi nei tratti guidati tra una curva e l'altra così da poter alzare all'occorrenza anche il ritmo della nostra gita con naturalezza e trasmettendo un piacere di guida encomiabile. Nel misto stretto invece le caratteristiche del Movie sono perfette. Se in un primo momento sembra quasi che lo scooter "cada" nel mezzo della curva, con un po' di esperienza e giocando con il trasferimento di carico del busto, il KIMCO diventa reattivo e divertente bevendosi le curve una via l'altra con disarmante facilità, quasi fosse nato solo per questo. Nella frenata il disco ventilato di quest'ultimo offre una buona modulabilità e spazi di arresto davvero notevoli tanto da potersene avvantaggiare in staccata sugli altri. Questa particolarità associata alla ottima taratura della sospensione anteriore lo rendono irresistibile specialmente nei tornanti in discesa. Il tamburo posteriore invece, serve solo come compensatore e va giustamente pinzato a fondo per ottenere una risposta adeguata. Sul SYM il disco perimetrale una volta abituatisi diventa un bel vantaggio sia in modulabilità che in progressione anche se la potenza non è da primato e per il tamburo posteriore vale il discorso del Movie. Peccato solo per la forcella anteriore un po' cedevole. Sul MALAGUTI la frenata è buona grazie anche all'impronta a terra del pneumatico che con il suo grande

diametro aiuta anche nei trasferimenti di carico, evitando fenomeni di beccheggio anomali e dando una sensazione di grande omogeneità. Ottime le sospensioni della nostra italianissima Paioli.
     Il confort generale è buono su tutti e tre con un vantaggio

per MALAGUTI e SYM meno afflitti da vibrazioni e leggeri ondeggiamenti in velocità su asfalto non proprio liscio come invece accade sul Movie. Ciò avviene per via del corto interasse che lo caratterizza, ma il fenomeno è limitato e ci si abitua subito confortati anche dall'ottima tenuta di strada, che peraltro accomuna tutti e tre e che li rende adatti quindi anche a percorsi extraurbani e a gitarelle fuoriporta anche di una certa distanza. Sul fronte dei consumi siamo in tutti i casi ben oltre i venti chilometri con un litro, con punte di 24 per il Ciak Master nel percorso extraurbano.
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