LE CITY CAR E LA LORO EVOLUZIONE
                                                        di Giovanni Cozzi

     Come non accorgersi di come sono cambiate le City Car negli ultimi tempi? Complice l'uscita sul mercato dei nuovi modelli dalle varie Fiat Punto, Renault Clio, Toyota Yaris ed ora anche della nuovissima Peugeot 207 che vanno ad affiancare le già note Opel Corsa, Citroen C3, Volkswagen Polo, Seat Ibiza etc, presenti da qualche tempo sul mercato, sembrano quasi ormai vetture di segmento medio, sia come dimensioni che come contenuti, tanto da diventare, volendo, anche vere e proprie prime auto da famiglia. Andiamo ad analizzare però il fenomeno più in profondità.
     L'idea di creare delle piccole automobili economiche e possibili alle tasche di tutti gli utenti nacque nel dopo guerra con la motorizzazione di massa sviluppata nel nostro Paese dalla strategia commerciale, risultata poi vincente, operata dalla Fiat. Siamo noi italiani quindi, gli inventori di questo segmento di mercato. Si iniziò negli anni '50 con la 600 per poi passare negli anni '60 alle varie 850, anche nelle versioni derivate Spider e Coupè, in compagnia poi delle prime straniere che cominciavano già allora ad affiancare le nostre beniamine. Tanto per citarne alcune, in quegli anni videro alla luce le famose Ford Anglia, Innocenti A40, Simca 1000, Renault R4 e Duphine, costruita quest'ultima poi anche in Italia su licenza da Alfa Romeo. Sempre in quegli anni un caso a parte fu la Morris Mini, capostipite di tutte le piccole a trazione anteriore e motore trasversale. Costruita in Inghilterra su progetto del mago Alec Issigognis e poi anche in Italia con il marchio Innocenti è giunta fino quasi ai giorni nostri e ora vive di nuova luce con un modello interamente nuovo prodotto dalla BMW.
     Passando agli anni settanta in casa Fiat arriva la famosissima 127, vero successo e boom immediato di vendite tale da creare un vero e proprio fenomeno di massa. Accanto a questo successo tutto italiano arrivano la Ford Fiesta, la Renault R5, prima vettura con scudi paracolpi interamente in plastica ripresi poi da tutta la produzione mondiale, a la Peugeot 104, prima utilitaria quattro porte. Anche le altre case costruttrici, iniziarono a guardare sempre con più interesse questo segmento di mercato capendo la sua vera importanza anche in termini di volumi di vendita. Negli anni '80 arrivano poi le prime City Car moderne: dalla Fiat Uno vincitrice anche del premio Auto dell'Anno 1983, alla bellissima Peugeot 205 disegnata da Pininfarina alle nuove Volkswagen Polo, prima utilitaria con carrozzeria station-wagon. Arrivati agli anni '90 la Fiat Punto, la Peugeot 206, la Renault Clio ed altre comprimarie consacreranno ancora di più il ruolo

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