"I LOVE SHOPPING", ovvero, il brivido di COMPRARE e altre futili amenità
                                 di Sophie Kinsella

     "Se sei una vera professionista dello shopping o un'aspirante tale, per almeno un giorno cerca di non avere limiti. La vetrina, quella sottile barriera trasparente che ti divide dall'oggetto del tuo desiderio, improvvisamente sparisce. Ed è l'attimo culminante di una lunga, appagante, sequenza incantesimo: tu che osservi, l'hai visto, punti il dito ed è lui, l'oggetto che hai sempre desiderato. Varchi la soglia del negozio e una commessa ti sorride e scioglie ogni dubbio, eccitazione fortissima, lo compri, la carta di credito luccica.." Queste parole di Sophie Kinsella, autrice cult di ogni maniaca dello shopping che si rispetti, racchiudono l'essenza stessa di quello che è l'hobby preferito di ogni donna: l'allegro sfrecciare fra le vetrine del centro, munite di una colorata carta di credito.
     In un'epoca di ristrettezze economiche, un libro che racconta in maniera ironica la passione di noi donne per lo shopping sfrenato fa bene all'anima e ci mette di buon umore. Quante di noi non si riconoscono in Rebecca Bloomwood, Becky per gli amici, la simpatica protagonista di questo libro, che disperatamente cerca di tenere sotto controllo la sua passione per gli acquisti, anche i più assurdi, trascinandoci in una serie di avventure a volte tragiche, spesso comiche ?? Ammettiamolo, c'è un po' di Becky in ognuna di noi.
     Rebecca è una brillante giornalista londinese che scrive per il periodico "Far fortuna risparmiando" e divide con la sua compagnia di appartamento, Suze, una irrefrenabile, insaziabile passione: quella per lo shopping. È carina, simpatica e brillante, si destreggia fra i molti corteggiatori che la invitano ad aperitivi, cene e feste in società, ma per lei ogni occasione è buona per uscire a comprarsi un litro di latte e ritornare a casa con un cappottino di Prada nuovo fiammante, acquistato in saldo in quello che sembra sempre essere l'affare incredibile della propria vita. A nulla servono i continui richiami del direttore della propria banca, la Endwich Bank, Mr. Derek Smeath, che disperato continua ad inviare lettere di sollecito ad estratti conto perennemente in rosso e per il quale Becky riesce sempre a trovare assurde scuse irreprensibili e esilaranti. Ogni volta che arriva l'estratto conto della banca, la nostra protagonista non riesce a capacitarsi di come siano possibili tutte quelle uscite, ipotizzando addirittura di complotti internazionali orditi dalla Banca per chissà quali misteriosi motivi. Peccato che gli armadi del suo striminzito appartamento londinese trabocchino di vestiti, accessori, cappelli, scarpe e calze, addirittura un autentico servizio londinese da the d'epoca vittoriana comprato ad una svendita di una casa d'aste, borse e guanti, molti con ancora il cartellino del prezzo attaccato. Nessuna emozione eguaglia quella che prova quando esce dal negozio stringendo fra le mani il sacchettino lucido con l'ultimo acquisto che profuma di nuovo.

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