Dopo molti anni di guerra, un grande terremoto e un'inondazione devastano Atene, inghiottono il suo esercito e fanno sprofondare anche Atlantide nelle acque dell'oceano. Una giusta punizione inflitta da Giove, in quanto, con il trascorrere dei secoli, gli Atlantidei sono diventati un popolo corrotto e dissennato. Probabilmente il filosofo greco non immaginava che la sua breve narrazione avrebbe fatto scorrere più inchiostro che qualunque altra opera: parliamo di circa venticinquemila opere dedicate a una civiltà che, forse, non è neppure esistita!!
     Aristotele, discepolo di Platone, al contrario non dà molta importanza alla narrazione del suo maestro e questa sua "non-presa" di posizione avrà un peso determinante nel Medio Evo cristiano: Aristotele, infatti, è considerato un'autorità indiscussa, e ciò che lui dice, il famoso "Ipse dixit", che non a caso concorda con la visione geocentrica dell'universo sostenuta dalla Chiesa, non poteva di certo essere contestato. Per di più l'esistenza di un continente distrutto novemila anni prima non coincide con la data della creazione del mondo secondo la Genesi, calcolata nel 3760 a.C.
     Nel 1492, Cristoforo Colombo scopre che, al di là dell'Atlantico, esiste davvero una terra ed il filosofo inglese Francis Bacon suggerisce che avrebbe potuto trattarsi del continente descritto nei "Dialoghi": molte opinioni cominciano a modificarsi, tanto che nel XVI e XVII secolo cartografi del calibro di Guillaume Postel, John Dee, Sanson, Robert de Vangoudy chiamano le Americhe con il nome di Atlantide. Tutti questi studi e ricerche cominciano a far rilevare alcune analogie tra la civiltà dell'antico Egitto e quelle dell'America Centrale: costruzioni piramidali, imbalsamazione, anno diviso in 365 giorni, leggende, affinità linguistiche. Atlantide dunque potrebbe essere una sorta di ponte naturale tra le due civi ltà ed, an cora più importante e sconvolgente, potrebbe essere davvero esistita.
     Nel 1847, un eccentrico studioso francese, l'abate Charles-Etienne Brasseur, scopre quella che definisce la "prova definitiva" del collegamento tra Mediterraneo, Atlantide e Centro America. Le sue teorie sono immediatamente screditate, ma ispirano la prima opera veramente popolare sull'argomento: "Atlantide, il mondo antidiluviano" dell'americano Ignatius Donnelly secondo cui Atlantide era il biblico Paradiso Terrestre e là si erano sviluppate le prime civiltà, i suoi abitanti si erano sparpagliati in America, Europa e Asia mentre i suoi re e le sue regine erano divenuti gli Dèi delle antiche religioni. Successivamente, circa tredicimila anni fa, l'intero continente era stato sommerso da un cataclisma di origine vulcanica. A sostegno della sua tesi, Donnelly porta le analogie culturali descritte sopra e qualche prova geologica non

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