dei fucilati, ma di alcuni di loro è rimasta la storia nelle carte di don Premerlani, il sacerdote che assisteva i condannati a morte, conservate presso il Museo storico della città.
     L'8 giugno 1859, Garibaldi liberò Bergamo dagli austriaci e la città entrò a far parte del Regno d'Italia. La Rocca divenne sede delle truppe italiane e carcere per reati comuni. Nel primo ventennio del novecento la Rocca entrò a far parte delle proprietà del comune di Bergamo che ne iniziò il restauro. L'edificio divenne la sede ideale per la celebrazione degli eventi politico-militari e degli uomini che avevano realizzato l'unità d'Italia tra l'Ottocento ed il Novecento. Nel 1927 il Parco adiacente la Rocca venne dedicato ai caduti della Prima Guerra Mondiale, mentre l'anno dopo, all'interno dell'ex Scuola dei Bombardieri, venne trasferito il Museo del Risorgimento; tra i beni ivi conservati possiamo trovare un aereo pilotato da Antonio Locatelli, oggi in restauro, così come è posta sotto restauro la stessa ex Scuola dei Bombardieri, la quale verrà trasformata in una sezione riservata alle due guerre mondiali.
     Per finire, negli anni Ottanta, per problemi di sicurezza delle strutture, il Museo è stato chiuso e dal 1997 il " Museo storico della città" ne ha raccolto l'eredità, rinnovando sia i contenuti che i criteri espositivi.


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