"La Provincia non sono io. È tutto quello che viene fatto per il territorio."
                                                    di Silvia Ferrari - Fotografia Elena Viola

     Il palazzo della Provincia, un edificio imponente e maestoso nel pieno centro di Bergamo, è la nostra meta di questo mese. Abbiamo l'incarico di intervistare l'occupante più importante: il Presidente della Provincia Valerio Bettoni. Dopo esser saliti lungo uno scalone decorato da un tappeto rosso che attutisce i passi, entriamo nel cuore pulsante della provincia di Bergamo; ai lati di un ampio corridoio addobbato da busti di marmo e grandi quadri alle pareti, si scorgono molte persone indaffarate nei numerosi uffici che si aprono sull'ambiente, ma

l'atmosfera è rilassata e silenziosa. Incute quasi un po' di timore reverenziale, a dire il vero. Ci sediamo, sicuri di dover attendere più dei pochi minuti promessi dall'impiegata che ci ha accolti ed invece, prima positiva sorpresa, quasi non facciamo in tempo a sistemarci sulle sedie che il Presidente spunta da un ufficio di fronte a noi, sorridente. Dopo le presentazioni, ci introduce in un vasto salone. Con un cenno ci invita ad accomodarci. Possiamo cominciare!
     Valerio Bettoni, classe 1948, è nato e cresciuto ad Endine Gaiano, paesino

affacciato sull'omonimo lago. Dalle sue parole si estrapolano tracce di un'infanzia come tante, divisa tra oratorio, studio e la grande passione di sempre, lo sport, praticato a livello agonistico in una squadra di atletica leggera. Il primo incontro con la politica avvenne a 19 anni, per merito della portalettere del paese, che lo invitò ad un incontro a tema politico. È così che il giovane Bettoni decide di intraprendere la militanza nelle file dell'allora esistente Democrazia Cristiana; da lì un'escalation continua, con impegni a livello locale in Val Cavallina, poi come dirigente dei Giovani Democristiani, per approdare al Comune di Bergamo come Consigliere ed alla Provincia sempre come Consigliere prima, in seguito come Assessore allo Sport, Turismo, Spettacolo, Caccia e Pesca.
     Dunque, Presidente, la direzione della Provincia è stata una naturale conclusione del suo percorso? "Non proprio: dopo la fine di Democrazia Cristiana, avevo deciso di lasciare la politica per tornare al mio primo amore, lo sport.