in modo che se uno è assente il collega sia pronto per continuare sulla stessa linea, ma anche per un'attività di verifica, in uno scambio continuo. "Tutto questo però alza i costi dell'intervento", commenta. Cogliamo l'occasione e le chiediamo di approfondire questo tema. "Le nostre attività sono coperte economicamente dai fondi secondo la legge 104 sull'integrazione sociale delle persone con handicap e dai fondi della scuola. Questo ci è consentito perché i bambini in effetti frequentano la scuola e il nostro lavoro è di supporto all'attività scolastica. Tuttavia, poiché le spese sono sempre tante e c'è bisogno di un lavoro di sensibilizzazione, alcuni genitori, con degli operatori e delle persone esterne, hanno costituito un'associazione denominata: 'Associazione Spazio Autismo', la quale appronta attività di sostegno per il centro, dalla lotteria al mercatino. Con il ricavato noi andiamo avanti. Anche i genitori ci danno una mano, tinteggiando le pareti delle aule o donandoci il ricavato di una serie di concerti personali, per fare due esempi. Esiste poi un'associazione di Selvino, 'Noi per loro', che ci dà una parte dei fondi che guadagna in estate, facendo attività con i turisti. Dall'esterno, per aiutarci, oltre a rispondere alle iniziative dell'Associazione Spazio Autismo, si può fare un versamento sul nostro conto corrente, anche piccolo: a noi va bene tutto! Se invece qualcuno ha più tempo e vuole darci una mano, i volontari sono assolutamente ben accetti. A questo proposito, a settembre faremo un corso di formazione per volontari, AGENDA TIME-BOX 7 giorni."
     Nei progetti futuri dell'associazione, che compaiono anche tra i percorsi di formazione dei volontari, c'è quello di avvicinare i ragazzi all'arte, attraverso la visita al museo od alla città, da cui generalmente sono esclusi, "anche se a loro piace molto", afferma la direttrice: "Lo scorso anno", ci spiega Marchesi, "siamo andati al Museo di Scienze Naturali in Città Alta. Il direttore ci aveva preparato dei percorsi tagliati su misura ed i ragazzi sono stati a dir poco entusiasti."
     Un'altra idea in cantiere è quella di fare un lavoro sull'uso delle tecnologie: non solo il computer, ma anche il telefono cellulare e la macchina fotografica, che arricchirebbero il bagaglio personale di ogni ragazzo. "Si pensa che le persone affette da autismo non siano in grado, oppure non siano interessate, cosicché non glielo si propone mai, invece non è vero. Quindi, abbiamo pensato di non metterli davanti allo schermo o alle foto, ma dietro, insegnando loro ad usare gli strumenti."
    Durante questa intervista è stata confermata la nostra idea generale: l'autismo è vissuto come una malattia isolata; ci sono poche strutture ed ancora

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