21 SPICCHI DI ARTE CONTEMPORANEA
                                              di Francesca Frosio

     CONTAINERART. Dietro questo nome c'è un progetto importante ed un obiettivo impegnativo: avvicinare l'arte contemporanea alla gente, portandola di città in città. La carovana di 21 container, ognuno dei quali ospita un'opera d'arte, è partita da Bergamo, dove per tre giorni i container grigi hanno invaso piazze, strade, parchi, costituendo una anomalia nel solito "paesaggio". In questi spazi facilmente identificabili hanno trovato spazio sculture dei più diversi materiali ed installazioni che fanno uso delle tecniche più disparate: dai video, alle musiche, fino a immagini composte da più artisti via net. Gli artisti in mostra sono locali, nazionali (come Michelangelo Pistoletto, nome "celebre"), anche internazionali ed appartengono ad indirizzi diversi. Tutto questo porterebbe a pensare ad un panorama variegato ed interessante, in cui lo spettatore possa riuscire a farsi un'idea dell'arte contemporanea o quantomeno a conoscerne una parte, ma non è propriamente così. L'iniziativa, infatti, arricchisce coloro che conoscono già un po' l'argomento, mentre non offre chiavi di lettura a chi non ha dimestichezza con l'arte attuale o non se ne è mai avvicinato. Le opere non sono accompagnate da una spiegazione, anche minima, che guidi lo sguardo, in particolare nel caso di opere "complicate" o difficili da interpretare, davanti alle quali lo spettatore resta sì colpito, ma, in un secondo momento, non riesce ad andare oltre l'impatto iniziale. Parecchi escono dai container con volti perplessi, addirittura qualcuno chiede "cosa bisogna fare", non solo per capire, ma anche per vedere. Alcune opere, insomma, sono un po' "chiuse" e questo si contraoppone all'intento, dichiarato da CONTAINERART, di avvicinare il pubblico, non solo specialistico, all'arte contemporanea. Per contro, la possibilità di incontrare gli artisti davanti ai container facilita la fruizione: sono loro stessi a raccontare il loro lavoro, le loro idee, a spiegare la loro opera. Orari e giorni di presenza degli artisti variano, così è impossibile incontrarli tutti lo stesso giorno, ma l'organizzazione ha rimediato, preparando per la giornata finale un cocktail di incontro e scambio di idee.
     Tra lo spettatore e la mostra sorgeva un altro ostacolo: la disposizione dei container. A parte il grappolo disposto in centro e i quattro presenti in città alta, alcuni erano abbastanza lontani, in via Moroni o addirittura in Celadina: problemi di traffico e parcheggio per chi viaggia in auto, diversi cambi di autobus per chi si affida al trasporto pubblico, tanti chilometri per i molti che hanno deciso di vedere la mostra a piedi. Pochi affermano di aver visto tutti i container,

      pagina 01 di 02
 
 
 
 
 
Infobergamo® - www.infobergamo.it è un prodotto H.S.E. - Leggi la nostra CDD - Validazione XHTML - CSS
Autorizzazione Tribunale di Milano n.256 del 13 aprile 2004. Vietata la riproduzione e la riproposizione non autorizzate di testi ed immagini.
Bergamo, Brescia, Arte, Container, Containerart, Ferrario, Freres, Laila, Pozzo, Michelangelo, Pistoletto