CHIESA DEI SANTI BARTOLOMEO E STEFANO
                                 di Graziano Paolo Vavassori

     Ci troviamo all'angolo tra via Torquato Tasso e Largo Belotti per descrivere la Chiesa dedicata ai Santi Bartolomeo e Stefano. Questa zona, cinquecento anni fa, era denominata "Prato di S. Alessandro" e fu occupata dai Frati Domenicani grazie all'intervento di Papa Pio V, che nel 1571 conferì loro il diritto di trasferirsi nella chiesa con convento degli Umiliati, un ordine ormai soppresso.
     Nel corso di un centinaio d'anni, i Domenicani modificarono il complesso secondo le proprie esigenze fino alla realizzazione della chiesa così come la possiamo ammirare oggi, dedicata appunto ai Santi Martiri Bartolomeo e Stefano. Rispetto ad allora, sono andati persi i due grandi chiostri laterali, adibiti a caserma durante l'epoca napoleonica a causa della soppressione degli Ordini religiosi, con la quale molte opere scritte e documenti storici dei Domenicani vennero perduti inesorabilmente.

     La Chiesa di S. Bartolomeo e S. Stefano fu edificata tra il 1603 ed il 1642 seguendo il progetto dell'Architetto Anton Maria Caneva, ma solo nel 1782 venne consacrata, dal Vescovo Dolfin. Fino al 1897 invece rimase incompiuta la parte in pietra arenaria, la più delicata dall'intera facciata; d'altronde a quel tempo nessuno poteva prevedere le
piogge acide dell'età moderna. Fu l'Architetto Giovanni Cuminetti ad ultimare la parte frontale, dove nella sezione centrale in senso verticale si trovano quattro statue femminili raffiguranti le virtù cardinali, ad opera del giovane scultore Andrea Paleni. Poco più in alto, si possono osservare due magnifici riquadri in rilievo realizzati dallo scultore bergamasco Luigi Pagani (1829 - 1904), raffiguranti il martirio di S. Bartolomeo uno e quello di S. Stefano l'altro. Fu lo scultore Giovanni Avogadri (1885 - 1971) invece che scolpì S. Francesco e S. Domenico in blocchi di marmo bianco, inseriti nelle due nicchie, a sinistra il primo e a destra il secondo. Allo stesso periodo risale anche l'affresco di Luigi Galizzi, inserito nella lunetta sopra al portone centrale, raffigurante la consegna del Rosario da parte della Vergine a S. Domenico, con accanto S. Caterina da Siena.
     Con il nostro Image View potete vedere e scaricare l'immagine di ognuna di queste opere. Trovate anche la torre campanile del XIII secolo: l'abbiamo
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