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A CHE COSA, A CHI SERVE FACEBOOK… VERAMENTE?
                                              di Graziano Paolo Vavassori - Direttore Responsabile

     Non è certo la prima volta che dichiaro che Facebook non lo amo, ma questa volta devo aggiungere, dopo qualche anno di utilizzo, che mi annoia letteralmente. Non ne discuto la possibile utilità, ad esempio non solo per trovare qualcuno con cui ci si era persi, ma anche per mantenere dei contatti con qualcuno che è lontano senza dover usare la vecchia, ma collaudata, e-mail. E poi è gratis.
     Per il mese di giugno mi sono letteralmente dimenticato di scrivere agli iscritti del gruppo Infobergamo.it le anteprime degli articoli più interessanti della pubblicazione. A metà mese mi sono detto “va beh, per questo mese lasciamo perdere”, ma, d’altronde, c’è anche da ammettere che il gioco non ne vale proprio la candela. A fronte di oltre novantamila lettori mensili (il nuovo record lo abbiamo registrato a maggio 2013 con 96.164), in Facebook vi sono solamente 192 iscritti aggiornati nel momento in cui scrivo. Per inciso, la nostra mailing list super di poco i mille iscritti.
     Insomma, è una grande fatica raccogliere membri per Facebook e devo confessare che, a conti fatti, è un fallimento. Perché invece gli altri pescano a piene mani dagli internauti? Che cosa non faccio, qual’è la differenza? Penso, innanzitutto, agli argomenti trattati. Noi ci occupiamo di argomenti seri, francamente noiosi per i visitatori di Facebook, i quali appare che vogliano comunicare, parlare ma divertirsi per lo più; effettivamente è lo scopo delle community, divertire. Quindi, dovrei dedicare più tempo a Facebook, entrarci ogni giorno, lanciare dei nuovi temi sui quali discutere, così come io stesso ricevo per e-mail le opinioni su vari temi dai gruppi ai quali sono iscritto.
     Se mi domandassi “che cosa ho fatto in questi due anni per Facebook…” la risposta sarebbe “nulla!” In sostanza me la sono andata a cercare, solo che devo esserci per forza, altrimenti qualcun altro potrebbe usare Infobergamo.it o Infobergamo per scopi diversi dal mio giornale, danneggiandomi.
     Il problema è che non ho tempo per Facebook. Oltre al lavoro, di giorno, alla famiglia, alla quale dedichi la sera, c’è il mio Infobergamo.it, che inizio a preparare verso fine mese. Poi ci sono i propri piaceri da praticare secondo una personalissima scala delle priorità degli hobby, come può essere proseguire nello sviluppo dei programmi che poi voglio mettere a disposizione gratuitamente su Infobergamo.it, come la lettura delle mie riviste preferite… insomma, ce n’è… e ci sono anche “cose da fare” un po’ più noiose, come leggere e rispondere alle e-mail, le quali sono tante ogni giorno, da quelle in ambito lavorativo a quelle del giornale. Mi dite come si fa a trovare del tempo per Facebook? Se poi, io stesso leggo qualche messaggio inerente un argomento lanciato nel gruppo al quale sono iscritto e poi cancello tutte le altre in quanto non le leggo, mi annoiano o non ho tempo, come posso pensare io di lanciare una discussione per Infobergamo.it pensando di recare piacere? Anzi, spesso ho la sensazione di disturbare se esco dai normali parametri di comunicazione, ovvero un sunto degli argomenti trattati appena dopo una nuova pubblicazione del giornale.
     Ci vuole una persona apposta. Sì, per ottenere determinati risultati ci vuole una persona che si dedichi alla produzione di argomenti da discutere e che li tenga vivi, rispondendo ogni giorno ai lettori che vi partecipano con proprie opinioni. A questo punto, tuttavia, sorge un’altra questione morale da districare: se non sono io a rispondere direttamente con le mie idee, le mie opinioni a caldo, a che cosa serve Facebook? Ad esempio, i nostri politici, impegnatissimi, dove trovano il tempo per essere connessi a Facebook? A certo, hanno l’iPad anche in aula, sono sempre connessi, è vero, ma credo che il loro profilo personale sia di… migliaia di amici. Cambiamo allora esempio: un personaggio famoso come fa? Un cantante, un attore, come fanno? Mio nipote, che ha una… marea di amici… in effetti è sempre connesso e vi ci dedica più tempo possibile, ma che fatica… esiste anche la vita vera. Mentre per i primi, i personaggi famosi, vi sono persone apposta, credo sicuramente anche pagate, le quali trascorrono tutto il giorno su Facebook per “rispondere per con di…”. Il dramma è che chi partecipa a questi gruppo è convinto, probabilmente, di parlare veramente con il proprio leader… che tristezza!

 

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