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L'ITALIA VENDUTA PER 250 EURO A TESTA
                                              di Graziano Paolo Vavassori - Direttore Responsabile

     Adesso che le elezioni si sono concluse possiamo dire di tutto, no?
     Il 30% degli italiani ha venduto il proprio Paese per soli 250 euro. Questa cifra “salta fuori” dalla media nazionale dell’IMU che si paga sulla prima casa, quindi ci sono anche i ricchi, ma dovete calcolare che solo il 35% degli italiani ha avuto un aumento di tassazione rispetto alla vecchia ICI. È un fatto, quindi, che 250 euro in meno all’anno non cambiano le sorti di coloro che non arrivano a fine mese, ogni mese, appunto, eppure, la promessa dichiarata dal “burino con un linguaggio da Bar Sport”, così come ha definito Berlusconi Vittorio Zucconi, direttore di Radio Capital, basata su del denaro che ancora non si ha in saccoccia e se sarà, sarà non prima del 2015, così ha dichiarato la Svizzera in merito ai soldi depositati illegalmente sui conti correnti delle loro banche, ha funzionato.
     Probabilmente sono stati gli imprenditori a votare ancora il PDL, coloro che hanno avuto l’impennata di costi maggiore a causa dell’IMU, e gli agricoltori lombardi, coloro che hanno ignorato le leggi e hanno superato le quote latte, procurando all’intero Paese una salatissima multa nei nostri confronti ad opera della UE. Naturalmente, questi quattro miliardi e rotti, per inciso, li paghiamo tutti noi italiani, sì, non lo avevate capito? L’IMU non finisce alla Banca Monte dei Paschi di Siena, quindi, anche in quanto si tratta di un prestito da rendere con gli interessi da parte della banca al ministero competente, PRESTITO in maiuscolo per i sordi che ancora non lo hanno capito, ma viene erogata a “quelli dell’Europa”.
     Questa grande rimonta del PDL è quanto meno dopata da tutta una serie di promesse che, se portate a termine, senza copertura, manderanno l’Italia in rovina definitivamente, diversamente Berlusconi potrà sempre dire che non è colpa sua, il loro risultato elettorale tanto esaltato è, in ogni caso, un fallimento se il PDL ha perso, a livello nazionale, circa sette milioni di elettori rispetto alle precedenti politiche, praticamente il 17%. Indiscutibile il fallimento del PD, meno l’8% e la Lega Nord, tanto esaltata da se stessa, galvanizzata dal grande successo… successo?!? Ha perso la metà degli elettori in tutta Italia… ma dove sono finiti tutti questi voti? Nel M5S e nella Lista Civica per Monti, che rispettivamente hanno preso circa il 25% ed il 10%.
     Una parentesi, se mi permettete: ma avete notato negli ultimi mesi, anzi, nell’ultimo anno, quanta arroganza ostentano gli esponenti del PDL ogni volta che compaiono in TV? Avete notato che parlano con odio, sono sempre arrabbiati, non ridono e sono molto permalosi… ma quanta rabbia e cafoneria in molti casi hanno anche dimostrato! Sembra quasi che fra le righe dei loro discorsi si nasconda sempre una frase di questo tipo… “ma perché ci avete scomodato dalle nostre poltrone!”
     Alla Lista Civica per Monti è stato un po’ da tutti associata il termine “fallimento”, tuttavia, il suo leader Mario Monti non è affatto scontento, anzi, secondo lui ottenere la fiducia di oltre 3,5 milioni di elettori per un movimento nuovo, nato in soli due mesi, è un gran bel risultato.
     Il Movimento 5 Stelle, invece, rappresenta il vero grande successo di queste elezioni. È il primo partito d’Italia. Vi dirò, io non ho votato Grillo, non per altro, ma in quanto assolutamente favorevole all’Expo 2015, il quale, a parer mio, porterà posti di lavoro e denaro in Lombardia, ma adesso che si sono concluse le elezioni sono contento di come sono andate le cose e vi spiego il perché: con questa legge elettorale si sapeva da prima che il Paese non avrebbe avuto una maggioranza per una semplice governabilità, infatti non si capisce perché qualcuno prospetti nuove immediate elezioni che non cambierebbero lo scenario senza una nuova legge elettorale, ma con il movimento di Grillo a rappresentare l’ago della bilancia, nessuna legge o leggina “ad personam” potrà più passare; ritengo che definire i grillini degli immaturi, impreparati, prima ancora di averli visti all’opera mi appare come una bella impresa di pregiudizio.
     Li ho ascoltati durante gli scrutini elettorali e devo dire che, nelle materie argomento delle domande dei giornalisti, sanno quello che dicono; le loro competenze sono legate ai loro curriculum, alle loro lauree, poi sono pieni di vita, sono giovani e, scusate, ma non è che ci vuole poi molto a comprare dei libri e studiare il tema Politica, Norme ecc…
     Io sono un informatico, secondo voi, del mio lavoro ho già imparato tutto? Macchè, ogni tanto mi devo comprare un libro e via a studiare… e allora, lasciamoli lavorare questi ragazzi prima di giudicarli.

 

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