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INFOBERGAMO.IT SPECIALE CENTESIMA PUBBLICAZIONE
                                              di Graziano Paolo Vavassori - Direttore Responsabile

     Questo mese festeggiamo la centesima pubblicazione di Infobergamo.it. È scontato che siamo tutti emozionati; chiaramente io, colui che ha inventato dal nulla questo periodico ed ogni mese lo appronta grazie alle proprie conoscenze informatiche, di più.
     100 uscite… fantastico! Sono tante, significa una costanza non da poco e, per inciso, a parte la bimestralità del primo anno, mai abbiamo mancato un mese. Pensate che in fondo al sommario che vi mando tramite e-mail, se siete iscritti alla nostra newsletter, c’è la dicitura “prossima pubblicazione” e segue il mese dell’uscita successiva, come a dire, “magari un mese decidiamo, non so, di fare vacanza o ci sono problemi di qualche tipo” (mai successo), e quindi si potrebbe avvertire il lettore di attendere due mesi prima di poter leggere una nuova uscita di questo periodico definito “il primo mensile on-line”, perché a Bergamo e provincia siamo stati i primi a creare un mensile on-line, ci riferiamo al febbraio del 2003, “bergamasco”, perché nato a Bergamo, “di cultura ed informazione”, a sottolineare che non siamo limitatamente locali se non per un 20% delle informazioni pubblicate. Il resto è di fruizione nazionale.
     Come sempre, nel momento in cui si raggiunge un traguardo importante il pensiero si rivolge alla classica domanda: “avresti mai pensato di arrivare fino a qui?” Come per la maggior parte di coloro ai quali si rivolge una domanda del genere, rispondo che “era nelle mie intenzioni, ma non potevo certo immaginarlo e nemmeno garantirlo”. C’erano troppe incognite nel 2003. Allora eravamo solo in tre, quando abbiamo iniziato, io, la mia ex moglie e Gabriele Antonietti. Di loro, oggi, non vi è più traccia.
     In quasi dieci anni di produzione editoriale, li festeggeremo a febbraio dell’anno prossimo, una sola cosa mi ha preoccupato: la reperibilità dei collaboratori. All’inizio, la novità, l’entusiasmo - per inciso, io non l’ho mai perso! - magari poteva anche essere facile trovare qualcuno che ci aiutasse (ad ottobre del 2003 eravamo già in sette), che si unisse al gruppo con qualche idea nuova, ma poi? Qualcuno che ci aiutasse “gratis”… perché Infobergamo.it non è mai stato commerciale quanto non ha mai avuto un orientamento politico, è sempre stato gratuito ed aperto a tutti, quindi, per entrare a far parte dei collaboratori è necessario avere un pizzico di talento e tanta, tanta passione per la scrittura. Nella “scrittura” c’è tutto, l’articolo giornalistico, la poesia, il racconto narrativo…
     Alla fine, ovvero oggi, alla centesima pubblicazione, l’inizio di altre cento, il problema non si è mai presentato. Ogni volta che qualcuno se ne andava ne trovavo altri, casualmente e non, che, con entusiasmo, si sono uniti allo zoccolo duro di collaboratori. Tuttavia, non abbiamo mai superato il numero dodici. Questo numero è un po’ il mio “tallone d’Achille”, non sono mai riuscito a superare questa soglia. In verità, Infobergamo.it me lo potrei realizzare anche da solo, tempo permettendo; questo pensiero mi è servito a tranquillizzarmi in tutti questi anni, ma ve lo immaginate un magazine sviluppato da una singola persona? Che noia per il lettore! Sicuramente le notizie sarebbero sempre le medesime notizie, ma il bello del nostro giornale è che ognuno ha la libertà, nel suo ambito, di parlare di ciò che preferisce. Inoltre, ognuno ha il proprio modo di esporre un fatto, di scrivere un articolo, questo è il bello.
     Il cuore di Infobergamo.it non sono io, sono loro, i miei collaboratori!
     Che cosa volevamo realizzare nel 2003 quando siamo partiti? Personalmente, io amo scrivere da sempre, “scrivere”, comunicare il mio pensiero, le mie scoperte, le mie ricerche, approfondire delle tematiche che servano anche ad altri e fare chiarezza d’informazione, in generale divertirmi, perché praticare il giornalismo è divertente e regala grandi soddisfazioni, oltre a poter conoscere molta gente. Se poi, pensavo allora, fossi anche letto, sarebbe un grande risultato. Credo che sia, grosso modo, lo stesso pensiero dei miei collaboratori, ma, tra quelli che si sono succeduti, ce ne sono stati diversi che si sono celati dietro una passione artificiosa avendo in mente un obiettivo diverso, da quello di usare Infobergamo.it per potersi iscrivere all’Ordine dei Giornalisti della Lombardia a quello di poter inserire, nel proprio curricula, la collaborazione con noi per trovare un lavoro, non necessariamente di stampo giornalistico; in fondo, un impiegato comune che collabora con una testata giornalistica indica un impegno intellettuale degno di nota ed un italiano scritto e parlato rassicurante. Tuttavia, queste persone hanno avuto vita breve con noi, in quanto ci vuole impegno e fatica per scrivere un buon pezzo ed io non ho mai pubblicato qualcosa che non fosse di una certa qualità. È lunga scrivere trentacinque articoli di qualità, alcuni hanno lasciato perdere prima, altri sì, ci sono riusciti, grazie ad Infobergamo.it si sono creati una buona immagine ed hanno trovato lavoro, smettendo spudoratamente di scrivere da un mese con l’altro e, addirittura, rendendosi irreperibili in seguito.
     Se fossimo anche letti? È accaduto, in effetti. Al di là dei 208 lettori di giugno 2003 (il primo dato disponibile dalla prima pubblicazione fatta a febbraio n.d.r.), raccolti tra parenti ed amici, i 1.200 raggiunti a dicembre per noi sono stati un grande risultato. E allora basta! Facciamo le cose sul serio! Quindi, dal 2004 abbiamo deciso di rendere Infobergamo.it un periodico mensile, di dare più notizie, di occuparci maggiormente della città di Bergamo, agganciando anche la politica locale, e di iniziare a realizzare delle interviste, contornando il tutto con una nuova grafica più seria.
     Tutto questo ha funzionato, a piccoli passi ma ha funzionato, solo che si doveva anche crescere come numero di lettori. Ricordate che ho scritto che non avevamo sponsor? Senza soldi non ci si può fare pubblicità, quindi si doveva fare tutto con il passaparola e con il volantinaggio, una forma promozionale che è possibile realizzare autonomamente con costi contenuti. Solo che io volevo di più e più in fretta, quindi, ho messo mano al mio portafogli e… mi sono rivolto ad una azienda specializzata in pubblicità su gomma, una novità quell’anno, ed ho fatto preparare un messaggio semplice e chiaro, che per un mese ha campeggiato nei pressi dello stabilimento Reggiani, lungo la tangenziale di Bergamo, su un mini furgoncino blu: è vero, non avevo il denaro per pagare il classico furgone con il pannello da quattro metri, eppure sapete che proprio quel piccolo pannello spiccava tra i giganti come non avrei mai pensato? Il risultato è stato più di 4.000 lettori nuovi (settembre 2004, pubblicazione numero 5), stabilendo un nuovo record, oltre 12.000.
     Il mese successivo, tuttavia, ne sono rimasti ben pochi dei nuovi lettori ed io non potevo permettermi altre spese. È stata una bella esperienza, ma c’era ancora molto lavoro da fare e tanto da inventare per i nostri lettori.
     Evidenziavo prima che il 2004 è stato cruciale da un punto di vista editoriale, ma anche sotto l’aspetto burocratico. Per mantenere l’iscrizione all’Ordine dei Giornalisti della Lombardia è necessario scrivere per un giornale iscritto al Registro della Stampa, tanto più che questa iscrizione rende un media on-line serio e al pari delle altre testate, sia web quanto cartacee. Di conseguenza, anche Infobergamo.it doveva ottenere l’iscrizione al predetto registro. Prima, tuttavia, si dovevano sistemare un po’ di cosine…
     Quando, nel 2003, è iniziata l’avventura di questo periodico, la denominazione della testata era “Gpvava.com” (Graziano Paolo V…), d’altronde, come dicevo, noi scrivevamo per lo più per noi stessi. In poche parole, non potevamo definirci una testata, ma un sito internet di informazione bergamasca, di fatti, nella redazione, compariva la dicitura “Simulazione Editoriale senza scopo di lucro”, ciò che effettivamente era.
     All’inizio del 2004, i miei collaboratori ed io iniziammo a pensare ad un nome più consono ad una testata on-line, naturalmente in funzione dei nomi a dominio disponibili. Scegliemmo, appunto, Infobergamo.it, lo acquistai nel mese di marzo e trasferii immediatamente tutto il sito dal dominio “www.gpvava.com” al nuovo “www.infobergamo.it”. Non fu indolore il passaggio in termini di lettori, i quali si sarebbero persi alla ricerca del giornale, ma, tutto sommato, ce la siamo cavata bene.
     Infine, ho avviato la procedura di iscrizione al Registro della Stampa. Non vi voglio tediare raccontandovi quanto sia stato difficoltoso iscrivere una testata on-line in tribunale, credetemi sulla parola. Già la burocrazia italiana fa acqua da tutte le parti di norma, noi rappresentavamo una novità assoluta per il Tribunale di Bergamo, in un periodo in cui Internet non aveva nemmeno la diffusione e l’importanza di oggi, quindi, potete immaginare quanto ho tribolato, tant’è che, alla fine, ho scoperto che dovevo dirottare la richiesta al Tribunale di Milano, portando così a termine la procedura ed ottenendo l’agognata iscrizione il 13 aprile 2004, numero 256. Evviva!!!
     Se avete fatto due conti, febbraio 2003 segna la prima pubblicazione, ma l’uscita numero uno risale a maggio del 2004. La seconda data è quella ufficiale burocraticamente.
     In conclusione, vi racconto l’ultimo importante passaggio avvenuto durante queste cento pubblicazioni, da collocare temporalmente nel 2009.
     Anche se i lettori sono cresciuti costantemente non ci siamo mai montati la testa e ci siamo sempre definiti “piccoli”. Abbiamo anche sempre pensato che si può fare di più, tempo permettendo, ma nel 2009 c’era la possibilità di, con il medesimo impegno, indirizzare maggiormente l’informazione nell’ambito del sociale. Intendiamoci, non è che non ci occupassimo del sociale prima del 2009, ma gli argomenti e le interviste venivano scelti in funzione degli accadimenti giornalieri, eventi, fatti, persone che incontravamo, i quali ci spingevano a toccare un determinato tema. Inoltre, l’approfondimento era per me soddisfacente - io amo la completezza - ma limitato ad un solo intervento. Io volevo fare di più, in quanto i nostri lettori, con una media di oltre 25.000 al mese, erano ormai un numero consistente. Da quell’anno, dunque, ho deciso di scegliere un argomento e di approfondirlo andando io stesso a ricercare soggetti da intervistare e contornando il tutto con approfondimenti che hanno toccato più rubriche del giornale.
     Nel 2009 ci siamo occupati di SLA, nel 2010 dei GAS e di ipertensione, l’anno successivo di neoplasie e quest’anno di Alzheimer. Se riesco a trovare le persone giuste, intendo, l’anno prossimo, occuparmi della dipendenza dal gioco d’azzardo.
     I nostri progetti per il futuro? Continuare così e quando sarò in pensione… fare molto di più, perché c’è la possibilità di fare molto di più, tempo permettendo.
     Mi rimane solo lo spazio per ringraziare voi lettori, perché, alla fine di tutto, possiamo fare, inventare quello che vogliamo, ma se non ci siete voi che ci leggete, tutto il nostro impegno serve proprio a nulla.
     Grazie!

 

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