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CHI È SUPERMARIO?
                                              di Graziano Paolo Vavassori - Direttore Responsabile

     Lo chiamano “Supermario”. Chissà se lui, Mario Draghi, se la prende per questo nomignolo oppure è una persona alla mano, ironica quanto basta per sorridere quando legge di sé sotto pseudonimo.
     Ciò che mi ha colpito di quest’uomo è stata la prima delle tante successive dichiarazioni pro giovani. È vero, in un mondo politico occupato quasi esclusivamente da “grandi vecchi”, dai quali non potremmo mai pretendere che si preoccupino dei giovani e del futuro del Paese - è strettamente collegata la cosa - sebbene dovrebbero farlo in quanto è intrinseco nel loro ruolo istituzionale, le parole di Draghi stridono. Lui crede nei giovani, lui sostiene che il futuro del Paese è dei giovani e che è necessario per la crescita dell’Italia agevolare i giovani all’accesso al mondo del lavoro.
     Sono delle belle parole, non c’è dubbio, e visto che dal primo novembre è attivamente Presidente della BCE (la Banca Centrale Europea), vale la pena capire chi è Mario Draghi.
     Nasce a Roma il 3 settembre del 1947, è sposato e ha due figli. Giusto a proposito, su Draghi non c’è un gossip, non si è mai fatto cogliere in situazioni imbarazzanti, sembra sia una persona normalissima, come tutti noi, tanto che non è difficile coglierlo a fare la spesa in un comunissimo supermercato con la nipotina, come si evince da alcune immagini pubblicate su una rivista. Un uomo quindi che non vive in un proprio mondo virtuale e privilegiato ma che è in mezzo a noi? Un uomo che conduce una vita simile a quella dell’italiano medio e che quindi sa anche “quanto costa un litro di gasolio o di benzina”?
     La sua carriera inizia all’età di 23 anni, con una laurea in Economia a pieni voti e con lode all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. “Integrazione economica e variazioni dei tassi di cambio” è il titolo della tesi preparata con il professor Federico Caffè, ma Draghi non si ferma certo qui… Prosegue gli studi dalla parte opposta del Mondo, al MIT (il Massachusetts Istitute of Tecnology), sotto la guida dei professori Franco Modigliani e Robert Solow, conseguendo il Ph.D. in Economics, con la tesi denominata “Essays on Economic Theory and Applications” (Saggi sulla Teoria Economica e Applicazioni).
     Nel 1975 diviene professore incaricato prima di Politica economica e finanziaria all’Università di Trento, poi di Macroeconomia all’Università di Padova e a seguire, fino al 1978, è professore di Economia matematica all’Università “Ca’ Foscari” di Venezia, quindi di Economia e politica monetaria all’Università “Cesare Alfieri” di Firenze, dove, dal 1981 al 1991, è professore Ordinario della stessa disciplina. Contemporaneamente, in una finestra temporale che va dal 1984 al 1990, ricopre la carica di Direttore Esecutivo alla World Bank e, al termine di questa esperienza, diviene consulente economico della Banca d’Italia.
     L’anno successivo viene proposto e nominato Direttore Generale del Tesoro, mantenendo tale incarico fino al 2001. In questo periodo ha avuto modo di redigere il Testo Unico in materia di intermediari e mercati mobiliari, la famosa “Legge Draghi” (Decreto Legge del 24 febbraio 1998 n. 58), si è occupato delle privatizzazioni delle aziende statali, iniziando con Telecom Italia ad opera di Olivetti di Roberto Colaninno e proseguendo con ENI, ENEL, Credito Italiano e Banca Commerciale Italiana, ed è stato Presidente dello European Economic and Financial Committee, poi membro del G7 Deputies, nonché Presidente del gruppo di lavoro OCSE Working Party 3.
     Chiaramente fu anche un protagonista del passaggio dell’Italia alla moneta unica, nel ruolo di braccio destro dell’allora ministro del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi.
     La carriera di Mario Draghi prosegue con il ruolo di Vice Presidente e Managing Director di Goldman Sachs International, dal 2002 al 2005, successivamente prende la poltrona di Governatore della Banca d’Italia, il primo con un mandato a termine di 6 anni rinnovabile una sola volta.
     Nel 2009, Draghi riceve un bel riconoscimento: Laurea Honoris causa in Scienze statistiche presso l’Università di Padova; l’anno seguente Master Honoris causa in Business Administration presso la Fondazione CUOA (Altavilla Vicentina).
     Giungendo ai giorni nostri, con la nomina eseguita il 16 maggio 2011 da parte dell’Eurogruppo, Mario Draghi tocca l’apice della sua carriera, divenendo Presidente della BCE a partire dal primo novembre.
     Accidenti, c’è così tanta carne al fuoco che ho già dimenticato i nomi di metà delle nomine che Draghi ha ricevuto. Pensate che non ho riportato proprio tutti i riconoscimenti, ce ne sono ancora di minore importanza. Quindi, nessuna macchia sul vestito? Diciamo che forse alla Goldman Sachs avrebbe dovuto sapere delle operazioni finanziarie spericolate che la banca d’affari avrebbe compiuto ai danni della Grecia, la stessa che ora dovrà essere salvata dall’Europa per il bene dell’Europa.
     E adesso? Di sicuro l’Italia ha perso un ottimo Governatore della Banca d’Italia, ma l’Europa, quindi anche noi, ha guadagnato un personaggio preparato, competente ed imparziale per la sedia più importante della Zona Euro, dal quale ci attendiamo delle scelte oculate, come quella appena compiuta di abbassare il tasso BCE per cercare di ridurre la tensione nei mercati finanziari, i quali, ultimamente, ci stanno facendo la pelle.
     Noi gli auguriamo un buon lavoro.

 

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