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IL MONDO VISTO DA UN METRO DA TERRA
                                              di Graziano Paolo Vavassori - Direttore Responsabile

     Se sei alto circa un metro e ottanta, i tuoi occhi vedono il mondo da circa dieci centimetri in meno della tua altezza da terra; se, ad un certo punto, ti ritrovi su una sedia a rotelle, il mondo cambia quasi completamente… sì, non sembra, ma quasi tutto è diverso.
     È ciò che mi è accaduto, un incidente mi costringe su una sedia a rotelle fino al 7 agosto. Per fortuna non è un problema permanente, ma sono stati quasi 60 i giorni che mi hanno costretto in questa condizione.
     Credo che le sofferenze - credetemi, un paio di fratture al bacino e alle costole fanno un gran male, ma un gran male - portino a crescere. Non per tutti, anzi, veramente per pochi (eletti?!). Bene o male crollano quasi tutti… veramente si lamentavano già prima, figuriamoci in una situazione difficile. Molti altri invece vanno avanti per inerzia… sembra che siano forti, imperturbabili, invece sono (forse fortunatamente per loro) incoscienti. Però lagnano comunque.
     Io faccio parte di quelle persone che hanno una incontrollabile voglia di vivere, crescere, fermarsi mai, apprendere, curiosare. Perché no… fondamentalmente, se ci si è ritrovati in una determinata situazione è perché non c’era altra soluzione, quello che è accaduto è accaduto e non si è potuto fare altro, quindi, passato il dolore, perché non imparare qualcosa?
     È chiaro che se potessi tornare indietro preferirei evitare il dolore che ho patito, al diavolo la curiosità, meglio stare bene, ma ora ci sono dentro.
     E allora… il primo grande vantaggio di vedere il mondo da un metro da terra è quello che si è ad altezza di minigonna. Non è cosa da poco, è tutto un altro modo di vedere. In secondo luogo, se si è fortunati e si ha una moglie affettuosa, le coccole non hanno più limiti di tempo, ma passiamo alle questioni serie.
     Nelle questioni serie c’è poco da dire di positivo, in verità, che cosa c’è di positivo? Se dal sito della ASL sembra che non vi siano problemi per avere un letto ortopedico, una sedia a rotelle o delle stampelle, la realtà è ben diversa. Se sei un disabile temporaneo, come nel mio caso, mica ti spetta qualcosa, no… devi fare tutto da solo, ti paghi tutto. “Ma come… ma nel sito c’è scritto che…”, nooo, non è così. Per una sedia a rotelle ti chiedono 2 euro al giorno, non è molto, è il costo di un caffè, sì, ma… per un pensionato 60 euro al mese sono una cifra importante! Poi, vietato averne bisogno nel periodo estivo, perché è quasi impossibile trovarne una libera, ci si deve mettere in coda e sperare che se ne liberi una. Se per caso non avesse le caratteristiche che cerchi… sei fregato. Dove sono finite? Ho scoperto che nel periodo estivo vengono affittate tutte agli anziani che le usano per andare in giro, giustamente, visto il tempo favorevole per una passeggiata a quattro ruote nei parchi fioriti. Sì ma… provare a comprarne qualcuna di più da affittare? Oppure, visto l’insistenza, preferirebbero che la si acquistasse per la modica cifra di 300 euro? “Scusi” ho detto al venditore che si arrampicava sui vetri “ma dopo 60 giorni che cosa me ne faccio di una sedia a rotelle?” Insomma, alla fine l’ho trovata, per pura fortuna, anche perché aveva la larghezza adatta a me.
     Proviamo ad andare un po’ in giro. Ebbene, ma dove sono tutti gli altri? Sono a casa e ci credo, non è facile muoversi su una sedia a rotelle. Credo che ad un certo punto l’esercito che vive su una carrozzina si sia dato per vinto, abbia rinunciato a lottare, abbia rinunciato a vivere il più possibile come gli altri, ci sono troppe limitazioni, ci sono troppi ostacoli che nessuno vuole abbattere, anzi, credo proprio che nemmeno ci arrivino, tanto, siamo una popolazione minuta, irrisoria.
     Le corsie di uscita delle casse di Mediaworld non sono a misura di carrozzina. Con una 45 cm ho rischiato di perdere le dita e la cassiera nemmeno si è preoccupata di accertarsi che passassi. All’Iper, invece, le corsie sono sufficientemente larghe anche per una sedia a rotelle più larga, inoltre, i disabili hanno la precedenza sugli altri (giusto, è un vantaggio). Accidenti, la fila di persone in attesa si è dissolta in un attimo come le auto in coda in quel film “Un giorno da Dio”. Chiaramente, mi hanno maledetto tutti, certo, perché secondo il loro punto di vista non è mica giusto che io sia passato avanti. Che cosa ho in più di loro io? Semmai, ignoranti bipedi, che cosa ho in meno!
     Sapete, quando vi muovete con un carrello pieno di spesa al supermercato, per molte persone sei tu con il carrello che agilmente devi fare lo slalom fra di loro, non loro che non hanno il carrello a spostarsi per evitarti, anche perché camminano con la testa a 90° a sinistra o a destra, non guardano davanti, dove vanno. La mia tecnica con la quattro ruote non è cambiata rispetto a quella del carrello: “io non mi sposto!” Chiaramente sto a destra, ma non mi sposto, quindi, quelli che mi vengono addosso sono tutti a sinistra della corsia e non guardano avanti. Con la carrozzina si sono spostati tutti, nessuno mi ha urtato, ma sono sicuro al 100% che è stato solo perché il centro commerciale era abbastanza vuoto; sei troppo basso, non ti vedono, non vedono persino mia moglie solo perché è alta un metro e sessanta! Non ci credo, è stato un caso. Però, molti negozianti si prendono cura di te quando ti notano; non so se è stato un caso, ma molti mi hanno coccolato… certo, alla fine ero lì per comprare.
     Infine, andiamo a fare un giretto in un paese dove di solito ci prendiamo una pizza al solito posto. Ecco, l’Italia non è a misura di disabile. Per fortuna oggi una legge obbliga a prevedere una discesa a filo strada per ogni tratto di marciapiede, ma, nonostante ciò, basta che vi sia un gradino di 5 cm e con la carrozzina non ci si sale o, meglio, non lo puoi fare semplicemente prendendo velocità. Le opzioni sono tre: se sei da solo, devi affrontare il gradino in retro. Le ruote di grande diametro possono superare gradini di 10 cm. Oppure devi essere un atleta, devi saper impennare la carrozzina per mettere le ruote anteriori piccoline sul gradino. Infine, puoi sperare che chi ti spinge sia un atleta ed abbia la forza di impennare la sedia a rotelle come si fa con il passeggino, ma ci vuole una certa forza ed una certa agilità, altrimenti ci si trova ribaltati.
     Mia moglie è troppo esile (ma graziosa), io non sono un atleta delle quattro ruote senza motore, quindi ho optato per il metodo numero due; ecco perché molti disabili se ne stanno in casa.

 

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