Stampa   Chiudi
NUCLEARE SÌ, NUCLEARE NO: È IL MOMENTO DI SCEGLIERE
                                              di Graziano Paolo Vavassori - Direttore Responsabile

     Nucleare sì, nucleare no… adesso se ne parla! Prima il Governo, in punta di piedi, portava avanti il proprio progetto sul nucleare: quattro centrali termonucleari per un costo totale di 40 miliardi di euro, la prima delle quali sarebbe entrata in funzione non prima di vent’anni a partire dalla posa della “prima pietra”. Ora ci ripensa, in quanto l’opinione pubblica è divenuta troppo sensibile al tema del nucleare in seguito al disastro di Fukushima: gli italiani non vogliono le centrali nucleari, hanno paura; se il Governo prosegue rischia di perdere voti, ma se non si ferma… come dire che non c’è dietro un business economico che possa fare arricchire i “soliti noti”. Oppure, come lascia intendere Mario Tozzi, geologo, intervistato da Rai 3 il 27 marzo 2011, nucleare e guerra vi fa pensare a qualcosa?
     Io non sono contro il nucleare, mi fido della tecnologia, tuttavia non ho mai pensato che esistano delle centrali nucleari sicure al 100%. Infatti, non ne vorrei una vicino a casa. Ad ogni modo, già da marzo 2010 sostenevo, in un mio articolo, che il nucleare oggi va abbandonato, è una scelta infelice economicamente, ora anche tecnicamente.
     L’imprevedibilità. Le centrali di Fukushima sono considerate molto sicure, non ci si poteva aspettare altro dai giapponesi, ma sono vecchie, sono centrali di seconda generazione. Quando furono costruite erano all’avanguardia, ma, chiaramente, nessuno si aspettava un terremoto di quasi il nono grado della scala Richter e, a seguire, uno tsunami. Tuttavia, da molto tempo il popolo giapponese chiedeva alla società che le gestisce un urgente aggiornamento, mai avvenuto.
     Dal 2000 sono nate centrali di quarta generazione, più propriamente denominate “terza generazione plus”, che, in più, hanno un terzo sistema supplementare di raffreddamento delle barre di combustibile (Uranio 235, 238 arricchito). Si tratta di un enorme serbatoio pieno d’acqua posizionato sopra al “nocciolo” (sarebbe il reattore che genera calore con le barre di uranio arricchito). Se la corrente viene a mancare, le pompe per l’acqua di raffreddamento non funzionano, così intervengono quelle alimentate a gasolio. Se si guastano anche queste, come è accaduto a Fukushima a causa dello tsunami, nelle centrali di nuova generazione entra in funzione un sistema a cascata, che conduce l’acqua stoccata in questo enorme serbatoio nel nocciolo, raffreddandolo, che è quanto hanno cercato di fare con altri sistemi gli eroi giapponesi appena dopo il disastro, usando elicotteri e lance. Da che mondo è mondo l’energia gravitazionale è mai mancata, quindi il terzo sistema di raffreddamento di emergenza è una garanzia.
     Il “succo” della questione è proprio questo: non è un problema fermare una centrale nucleare, oggi, si spengono automaticamente, la questione è che le barre di combustibile impiegano molto tempo per raffreddarsi e necessitano, quindi, di un costante flusso di acqua per raggiungere una temperatura di sicurezza. In Italia, pensate un po’, si è pensato di acquistare la vecchia tecnologia di terza generazione dalla Francia. Sì, in pratica, mentre quei Paesi che hanno ancora dei progetti sul nucleare costruiscono delle nuove centrali di quarta generazione, la Germania ha cancellato ogni progetto nuovo sul nucleare e la Spagna, da un bel po’ di tempo, si concentra sulle centrali solari termodinamiche, la migliore soluzione disponibile oggi.
     Da un punto di vista puramente economico, noi dovremmo iniziare oggi a costruire delle centrali termonucleari di vecchia generazione, sebbene non come quelle di Fukushima, per avere dei vantaggi in termini di tariffe sull’elettricità tra vent’anni! Non vi sembra una operazione economicamente molto stupida? E poi, io ho paura di queste centrali, vicino a casa mia non le voglio.
     Tra vent’anni il nucleare stesso sarà una tecnologia superata e ci troveremo a mettere in funzione delle centrali elettriche già vecchie, con gravi problemi di smaltimento delle scorie radioattive, le stesse che abbiamo oggi per le vecchissime centrali nucleari italiane mai entrate in funzione, per le quali ogni anno spendiamo un sacco di soldi per la manutenzione, pur essendo spente (è la voce A2 nella bolletta energetica). Per inciso, le “terza generazione plus”, oltre ad essere le più sicure, utilizzano delle barre di combustibile all’uranio arricchito realizzate in modo tale da essere più facili da smaltire.
     Mettiamo da parte il teorema della sicurezza del nucleare, sicuro sì, sicuro no, per il nostro portafogli il nucleare non è una operazione conveniente, bene o male siamo un po’ tutti sensibili al benessere delle nostre tasche.

 

redazione@infobergamo.it
Infobergamo® - www.infobergamo.it è un prodotto H.S.E.
Autorizzazione Tribunale di Milano n.256 del 13 aprile 2004.
Vietata la riproduzione e la riproposizione non autorizzate di testi ed immagini.
Se provieni direttamente da un motore di ricerca vai al Sommario