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BERLUSCONI, IL BENEFATTORE SOTTO ACCUSA
                                              di Graziano Paolo Vavassori - Direttore Responsabile

     Dovete veramente scusarmi. Volevo parlare di come crescono i figli oggi, ma non ho potuto esonerarmi dal parlarvi del nostro Premier Silvio Berlusconi.
     Sapete già tutto, i quotidiani ed i TG televisivi ci hanno già infarcito la testa di notizie più o meno vere, di certo non sono io ad aggiungere altro. Questo mio intervento serve unicamente ad assicurarmi, con qualche ragionamento insieme, che non vi siate lasciati prendere in giro dal Presidente del Consiglio.
     Chiariamo subito una cosa: dimentichiamoci delle opinioni politiche della minoranza e di quelle del nuovo terzo polo, Fini, Casini e Rutelli, non vi è alcuna legge che obblighi un Senatore, un Parlamentare, un Assessore e via dicendo a dimettersi dal proprio incarico nel caso in cui si fosse indagati, in quanto si è innocenti fino a prova contraria, fino alla sentenza finale, pur tuttavia, in quasi tutte le parti del mondo o meglio in quegli Stati ove vige la democrazia ci si dimette, anche per reati decisamente più leggeri di quelli che pendono sulla testa del Berlusca, come il reato di istigazione alla prostituzione minorile. È una questione di rispetto per gli elettori e per i colleghi di partito. Fondamentalmente è anche una questione di orgoglio personale. Il nostro Presidente del Consiglio, invece, “no!”. Non si dimette, nemmeno ci si deve pensare ad una cosa simile, come dire che è tutta una tale bufala che con le proprie dimissioni si rischia quasi di avvalorarla. Invece è inaccettabile mantenere la poltrona ed è un fenomeno unicamente italiano, fatta eccezione per quei governi dittatoriali od oligarchici. Come si può pensare che la fiducia dell’elettore non vacilli? Con quale coraggio, con quale orgoglio si continua a governare?
     Dietro la tesi che non ci si dimette in quanto si è innocenti c’è unicamente l’obbiettivo di rimanere attaccati alla poltrona politica. Questi Onorevoli non la mollano nemmeno di fronte a delle accuse così gravi, sono avari, non hanno alcun rispetto per il Paese, non hanno alcun interesse per lo Stato, è il loro posto di lavoro, è una occupazione, è l’attaccamento al denaro… troppo che si guadagna nella loro posizione.
     La carriera politica è un qualcosa che non dovrebbe nemmeno esistere. La carriera in un partito è lecita, è un po’ come una gavetta, dalla quale i migliori dovrebbero emergere, ma il cosiddetto “governare” deve essere unicamente un passaggio, un periodo in cui si ha l’occasione di fare bene il politico e di aiutare il Paese. Non ci si può ricandidare all’infinito come in Italia, ecco perché abbiamo politici anziani, poco saggi e molto retrogradi; al massimo si dovrebbe poter fare due legislature, ammesso che la prima sia stata premiata dagli elettori.
     Tornando a Berlusconi, la mia sensazione è che in tutti questi anni, visto la moltitudine di processi in cui il nostro Premier come imputato l’ha sempre scampata, anzi, bisognerebbe dire che è risultato innocente ad eccezione di quelli in cui è scattata la prescrizione, i Pubblici Ministeri, con Ilda Bocassino in prima linea, abbiano tentato di fare emergere una verità che solo loro conoscono, ma, complice la burocrazia processuale e la, ben accetta per molti, ingolfata macchina giudiziaria, l’obbiettivo sia loro sfuggito per un soffio, potendo così dimostrare nulla sulla colpevolezza di Silvio Berlusconi e lasciandosi alle spalle solo la tipica rabbia di chi sa di aver fatto bene il proprio lavoro, ma di non aver avuto le armi sufficienti per vincere la guerra. Con tutto ciò, oggi, è come se i Pm si fossero fatti ancora più furbi e si stiano impegnano oltremodo per non commettere errore alcuno, stavolta vogliono riuscire nell’intento di mettere in galera un criminale, del quale hanno delle prove concrete.
     Sotto un certo punto di vista sembra che vi sia una sorta di accanimento nei confronti del Presidente del Consiglio, per ora assolutamente innocente agli occhi della legge, ma vi pare che con tutta la carne al fuoco non vi sia qualcosa di vero? Ammettiamo che sia vero solo il 5% di quanto detto, non è sufficientemente grave affinché si dimetta o regoli i conti con la giustizia? Infatti, Silvio Berlusconi sa che nel processo mediatico sta perdendo, ecco perché sta usando oltre misura TV, giornali ed Internet per proclamarsi innocente, per giustificarsi. A parte che è facile esporre un monologo preparato a tavolino con un pool di psicologi ben pagati… tant’è che il confronto diretto con l’opposizione lo ha fatto con nessuno. Ha parlato solo lui da solo, ha mandato i suoi collaboratori a replicare al suo posto, con evidente imbarazzo dei “poveracci”.
     Fondamentalmente, se i Pm lo accusano ma non va in galera e la gente lo ritiene un innocente perseguitato, un martire, lui si ricandida e la gente lo vota. Questo è l’obiettivo finale e per giungere a ciò sta usando le armi psicologiche più subdole. Non mi dite che ci credete alla storia della mentina prima di andare a letto ed alla posizione a cucchiaio mentre dorme abbracciato a questo suo nuovo grande amore che, guarda caso, salta fuori proprio ora che l’aria intorno a lui è diventata irrespirabile… Ha, ha, ha! Si tratta di un bieco tentativo per insinuare in noi il dubbio… secondo questa tecnica noi dovremmo pensare che un uomo così dolce ed innamorato non possa aver minimamente fatto tutte quelle porcate in casa sua e nemmeno le possa avere organizzate. La cosa non è organizzata?! Ma dove vivete… si lamenta del fatto che hanno invaso la sua privacy, poi, di punto in bianco, appena dopo l’esplosione dello scandalo, ecco che la sua fidanzata, che nessuno mai ha visto né sentito parlare, si dichiara alla stampa raccontando cose assolutamente intime.
     A proposito di privacy, non vorrete credere alle parole che ha detto in merito! Il grande Indro Montanelli ha detto che quando un uomo sceglie di diventare un politico o un personaggio pubblico come un cantante, un attore, anche il suo privato diventa pubblico, lo stesso codice deontologico giornalistico lo afferma. Naturalmente il giornalista non può mettere la macchina fotografica sul vetro della casa del VIP di turno per immortalare momenti intimi, come non si possono mettere delle telecamere nascoste nella casa di qualcuno, ma se ad una festa un invitato filma con il telefonino alcuni eventi imbarazzanti, accidenti, è lecita la pubblicazione e la divulgazione. Spetta al personaggio pubblico proteggere bene il proprio privato o, meglio, dovrebbe essere una persona che nel privato ha nulla da nascondere. Silvio Berlusconi, insomma, è libero di fare quello che vuole nelle sue feste, ma si deve preoccupare di non mostrare i panni sporchi dopo.
     Ancora. Ciò che mi irrita in particolar modo è che, nonostante tutto, non solo vuole dimostrare che nulla di quanto è emerso è vero, ma che lui è normalmente pure un benefattore… sì, benefattore solo delle “belle gnocche”. Poverine, avevano bisogno di aiuto e siccome lui aiuta tanta gente ha aiutato anche loro… tutte fiche, tutte orbitanti nel mondo dello spettacolo lato Mediaset, che caso… è un pugno sul naso per tutti quelli che veramente hanno bisogno di aiuto, non per comprarsi la scarpetta firmata, ma per mangiare, per scampare. “Questa gente ha bisogno di aiuto, Silvio!”
     Concludo dicendo che sarebbe ora che andassimo in piazza, come in quei paesi che consideriamo incivili, per urlare le nostre opinioni, per chiedere a gran forza le dimissione di Silvio Berlusconi e che non si faccia più vedere in politica, altrimenti siamo noi gli incivili. Pensate a quale figuraccia stiamo facendo nei confronti degli altri Paesi!

 

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