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PER NATALE REGALATEVI UN MULTIPLAYER
                                              di Graziano Paolo Vavassori - Direttore Responsabile

     Quest’anno, per Natale, fatevi un bel regalo, compratevi un multiplayer. Non importa se lo acquistate con hard disk interno o senza, l’importante è che vi consenta di registrare i programmi televisivi. Nel caso in cui lo abbiate scelto senza disco interno sarete obbligati ad usare una periferica di massa con connessione USB, ovvero chiavette o dischi portatili.
     A che cosa serve il multiplayer?
     Se non avete una televisione con il decoder digitale terrestre vi occorrerà per guardare la TV. Ormai il passaggio al digitale si è quasi concluso. Diversamente, tutti questi gadget hanno comunque un DDT, magari optate per il tipo ad alta definizione, potrete vedere quei canali HD (alta definizione) che con quello normale non è possibile. In secondo luogo, potete riprodurre tutti i più diffusi tipi di filmati, file di immagine e musica; interessante, soprattutto se vi mettere su un disco tutta la vostra collezione, pronta per essere vista su uno schermo magari da 50 pollici. Infine, la più importante funzione che questo riproduttore multimediale VR (video recording) vi può offrire è la registrazione dei programmi televisivi. In pratica, potete finalmente sconfiggere la spazzatura della TV creandovi un vostro palinsesto giornaliero, ma dovete cambiare il vostro modo di vedere la televisione.
     Innanzitutto, dovete dimenticarvi di guardare i programmi il giorno stesso in cui vengono trasmessi, altrimenti vi “flippate” tutta la pubblicità e, ragazzi… oggi in TV c’è tanta di quella pubblicità che se sommiamo i 5 minuti di ogni intervento, nell’arco di un film vi ritrovate derubati di ben 40 minuti del vostro tempo. Tuttavia c’è una alternativa se proprio non potete fare a meno di vedere in diretta un programma: registratelo, ma iniziate a vederlo dal multiplayer almeno una mezz’oretta dopo. Tutti consentono la visione in streaming (mentre si crea il file multimediale) di una registrazione, così potete fare un bel 32x (ovvero far avanzare il filmato alla velocità di 32 volte quella di riproduzione) durante la pubblicità, la quale durerà solo 20 secondi. Fantastico!
     Per inciso, io sono per trascorrere la serata leggendo un bel libro, idem mia moglie, ma vi confesso che piace anche a me trascorrere qualche sera spaparanzato sul divano abbracciato al mio amore mentre mi guardo qualche programma interessante… perché qualcosa di buono ha la TV, ma lo si deve cercare. Ecco perché vi esorto ad imparare a programmare il vostro palinsesto.
     A questo punto, però, spetta a voi fare una buona scelta. Io vi ho insegnato a filtrare la spazzatura, come la pubblicità; non che sia tutta marcia, un po’ d’informazione pubblicitaria ci sta anche bene, ma per la maggior parte si tratta di beni assolutamente superflui. Ora voi dovete imparare a non scegliere i programmi televisivi spazzatura. Se volete, posso darvi qualche consiglio.
     Dobbiamo prima, tuttavia, chiarire un concetto: quello di informazione e cultura. I giornalisti e non giornalisti si riempiono la bocca con queste terminologie, ma vi / ci stanno prendendo in giro. La cultura è raccontare di un monumento, di una guerra, di un regista, di una mostra, eccetera; l’informazione è esporre i fatti di un determinato argomento, ma che siano verificati, incontestabili, meglio se espressi da persone competenti, meglio se inseriti in un confronto di esposizioni, ma sempre comprovate. Personalmente ritengo che un pizzico di commento personale non guasti, ma bisogna esserne capaci.
     Vi spiego questo perché… prendendo ad esempio l’omicidio di Avetrana, un argomento che veramente ha toccato la cima della “monnezza televisiva”, è noto che tutte le televisioni ne hanno parlato. Tutti gli pseudo, finti, mascherati programmi di cultura ed informazione hanno ampiamente trattato l’argomento, inventando parole, manipolando gli intervistati a loro piacimento, ospitando più o meno esperti del settore che non hanno fatto altro che ripetere le medesime cose.
     In questi programmi non c’è più l’informazione. L’informazione è che quel giorno, lei o lui, ha ucciso l’altra. Le indagini sono partite. La fine della storia sarà che per quel omicidio lei o lui è stata accusata dal tribunale e sconterà una determinata pena. Fine dell’informazione. Ciò che invece ancora continuano a proporci non è informazione, ma ipotesi su ipotesi… fino a che il giudice non si sarà espresso nessuno è colpevole e tutte queste parole avanzano.
     Pensate che per l’occasione sono nate persino delle trasmissioni apposta, come “Studio Aperto Live”, su Italia 1, definendosi un programma di approfondimento culturale. L’apoteosi la si è raggiunta in “Buona Domenica”, un programma già per idioti normalmente, ma che è riuscito ad inserire commenti ed interviste con più dirette sul luogo dell’omicidio. Quel che mi stupisce oltremodo è come può l’Ordine Nazionale dei Giornalisti restare alla finestra a guardare Barbara D’Urso che viola le norme deontologiche, perché un giornalista (sì, è incredibile ma è iscritta all’albo) non può imbeccare un intervistato affinché dica quel che la giornalista vorrebbe sentire per ottenere un certo effetto, questa è manipolazione dell’informazione, sempre che si tratti di informazione.
     Un altro caso eclatante è quello di “Chi l’ha visto”, in onda su Rai 3. La giornalista Federica Sciarelli, che si è trovata lo scoop in diretta dello zio di Sarah accusato di omicidio, è andata nel TG di Enrico Mentana, in onda su LA7, per difendere il programma dopo le accuse che le sono state rivolte: tutti hanno dichiarato che si è passato il limite (quanta invidia le altre reti). La notiziona è giunta in diretta e nessuno ha tolto il collegamento nel rispetto dei parenti che, invece, erano ben inquadrati in primo piano per mostrare al telespettatore morboso l’espressione dei parenti, soprattutto quella della mamma di Sarah. Il suo programma, dice la Sciarelli, è importante ed utile in quanto si occupa di quelle persone scomparse delle quali nessuno più parla. Vero, quindi, che cosa c’entrava la diretta nella casa dello zio di Sarah? Sapete com’è andata a finire? Che nelle tre successive trasmissioni di “Chi l’ha visto” non si è parlato altro che del delitto di Avetrana… scusate, ma non ho capito, ad Avetrana è stato ucciso qualcuno o è scomparso qualcuno?
     In chiusura lasciate che vi dica: “ma che diavolo c’entra il delitto di Avetrana con Uno mattina!!!” Non fatevi prendere in giro.

 

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