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CHE COSA CI È RIMASTO DI QUESTA ESTATE?
                                              di Graziano Paolo Vavassori - Direttore Responsabile

     Ormai è chiaro, visto la temperatura l’inverno ci ha già raggiunto e sorpreso. Per quanto non faccia poi così freddo, la maglietta a maniche corte va messa nel cassetto sotto a tutto il resto. A questo punto, che cosa ci è rimasto di questa estate? Riformulo la domanda: che cosa ci ricorderemo di questa estate?
     Nausea. Mi riferisco a quella di tipo figurativo che questa estate va a braccetto con Belen Rodriguez. Le compagnie telefoniche, purtroppo, guadagnano così tanti soldi che si possono permettere di esibire uno spot pubblicitario ad ogni interruzione dei programmi. Sì, appare incredibile, ma ad ogni stacco la TIM manda il proprio spot… in cui c’è lei. Non ce la facciamo più a vederla, BASTA!!! La si trova ormai dappertutto; va bene sfruttare il viso (non solo) del momento, ma così non si rischia di bruciarlo?
     Pettegolezzo. Fini e Berlusconi litigano? Non lo avessero mai fatto, non si è parlato d’altro per tutta l’estate. “Ma chi se ne frega” direbbe qualcuno; vero, mi associo anche io, peccato che per questa faccenda le vacanze dei nostri parlamentari sono state molto lunghe. Di solito li si criticano per i soldi che guadagnano e molto altro, ma è anche vero che non hanno mai un momento libero e le loro vacanze sono di pochi giorni (è vero anche che forse non hanno altro nella vita); l’estate 2010 per loro è stata invece di grande riposo, perché per il motivo testé scritto hanno fatto nulla, né in Parlamento, né alla Camera, tutto fermo (ad eccezione della Gelmini, di Maroni e di Alfano, rispettivamente Istruzione, Interno e Giustizia), e siamo noi che ci rimettiamo alla fine, in quanto se il Paese si ferma è un problema nostro. Pensate che ancora non è stato sostituito il Ministro per lo Sviluppo Economico Scajola, dimessosi dopo lo scandalo dell’attico… tanto più che si tratta proprio del Ministero fra i più importanti per lo sviluppo del Paese, quindi dell’industria e quindi dei lavoratori, sempre più numerosi nello stato di disoccupazione.
     Catastrofe. L’economia del nostro Paese? Poco ci manca, altro che la crisi è finita, ditelo a chi sta perdendo il lavoro, ma non si tratta di questo: la macchia di petrolio nel golfo del Mexico, il più grande disastro ai danni della natura mai avvenuto; l’incendio in Russia, inarrestabile, il più grande di tutti i tempi, causato forse da un caldo anomalo, ha reso l’aria di Mosca irrespirabile, inquinata fino a 10 volte oltre le norme, il cielo era buio; l’inondazione in Pakistan, devastante, implacabile, imprevista, ha causato non meno di 20 milioni di alluvionati, ma il pericolo è anche in seguito, con epidemie e criminalità. Ma che cosa è accaduto questa estate?
     Apatia. La Fiat 500 è senza dubbio un grande successo. La casa torinese ha sicuramente messo a posto i bilanci con le vendite di quest’auto molto trendy, per le strade ce ne sono una marea… la gente, i giovani si indebitano per comprarla, perché dovete sapere che è cara, il margine per la Fiat sulla 500 è molto elevato, in quanto nel prezzo di listino c’è quella componente di snobbismo che permette alle case costruttrici di vendere un prodotto ad un prezzo più alto rispetto ad un prodotto tecnicamente equivalente. Dovete sapere che il sogno degli automobilisti da circa vent’anni è quello di poter comprare auto che siano il più possibile personalizzabili. Le case costruttrici, addirittura, per soddisfare questo desiderio ipotizzavano di progettare l’auto direttamente nel concessionario davanti al cliente con un computer, assemblando graficamente dei moduli, alcuni dei quali condivisi con altre versioni, altri specifici, ad esempio il corpo centrale uguale per le versioni berlina o coupé, l’anteriore specifico per la coupé ma condivisibile con la cabrio… e poi colorare tutto a proprio piacimento. La prima parte del sogno, evidentemente, era troppo ardita, la seconda, invece, mi sembra che tra Mini, 500 ed ora anche con la DS3 ci siamo. Ebbene, ma avete visto che cosa c’è per le strade? Le 500 sono tutte bianche, tutte bianche e tutte uguali. Io veramente non capisco, dopo tutti gli sforzi per accontentare i clienti… è apatia, superficialità, è un fenomeno tutto italiano infatti.

 

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