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GIOVANI VIZIATI... TUTTO, SUBITO E COMODO
                                              di Graziano Paolo Vavassori - Direttore Responsabile

     Anche se non è certo la prima volta, sono nuovamente rimasto sconcertato dalle dichiarazioni di un imprenditore intervistato durante un servizio di un telegiornale italiano: questo artigiano sostanzialmente racconta che non riesce a trovare un giovane che voglia imparare il mestiere, ovvero fare il praticante per il periodo concesso dalla legge per poi essere assunto avendo imparato un mestiere. La paga… 1.200 euro al mese… Il ragazzo ha risposto che lo stipendio è troppo poco.
     Veramente, non ho parole. In un periodo di crisi come questo, dove per crisi ora si intende il lavoro, non l’economia, la quale ormai si è tirata fuori dai guai, è inconcepibile che un giovane rifiuti una opportunità di lavoro con una paga, intendiamoci, di tutto rispetto.
     Il fatto è che i giovani sono e stanno crescendo veramente male, senza valori, senza comprendere che cosa sia il sacrificio. Vogliono tutti lavorare in ufficio e vogliono subito guadagnare bene e che non sia mai detto che debbano fare delle fotocopie, è troppo umiliante, a maggior ragione se si è laureati, scherziamo! “Non ho mica studiato per fare delle fotocopie… io!” Mi sono sentito dire una volta da uno “sbarbato”, al che gli ho fatto un paio di domande tecniche su ciò che “il laureato” avrebbe dovuto conoscere… è caduto un silenzio tombale.
     Questa descrizione dei desideri dei giovani, attenzione, è una situazione tipo, ma non la più ambita, nossignore. Prima di tutto bisogna cercare di sfondare nel mondo dello spettacolo, tipo nel “Grande fratello”, soldi facili insomma. A questo si punta, a questo i genitori, evidentemente, hanno puntato. Siccome, tuttavia, in questi settori pochi ce la fanno e quelli che ci riescono non è detto che avranno soldi facili per tutta la vita, alla fine si ritorna al sogno del lavoro d’ufficio. A questo punto la domanda è: che razza di futuri funzionari o dirigenti avremo?
     Scordatevi che in Italia si faccia carriera per meritocrazia. Per le donne è un reato solo pensarlo, per i maschi è dura se non sei figlio di qualcuno o se non sei in simpatia con la persona giusta. Probabilmente un giorno diverrà funzionario di qualche grossa compagnia proprio il giovincello che, in una delle tante mattine in cui vado in metropolitana al lavoro, mi si è seduto accanto e puzzava fino all’inverosimile di alcool. Erano le 8.30 del mattino ed il ragazzino stava andando a scuola con una amico nelle medesime condizioni.
     Se si trattasse solo di questo… “Mala tempora currunt, sed peiora parantur” (Stanno passando brutti tempi, ma se ne preparano di peggiori). Durante l’ultima “Giornata mondiale contro la droga” sono state rese note le statistiche mondiali sul consumo di stupefacenti, evidenziando che il consumo totale è rimasto pressoché invariato. In ogni caso non è un dato che dovrebbe far sorridere, semmai sperare, ma osservando il nostro territorio, l’Italia, un dato allarmante c’è: è l’aumento del consumo di droghe fra i giovani. Lo è per il fumo, lo è per l’alcool (i dati Eurispes e l'articolo che abbiamo preparato in merito fanno rabbrividire), lo è anche per le droghe, complice la comodità di quelle in pastiglia, apparentemente meno dannose, considerate alla stregua di una pastiglia per il mal di testa. Si sa che una o più al giorno fanno male, ma una a settimana… che cosa si vuole che sia, nulla… La realtà è che qualcuno ogni tanto ci lascia la pelle, ma tutti subiscono dei danni alle cellule cerebrali, non sempre permanenti e non per tutti di pari entità, ma i medici lo continuano a confermare, anche con una sola pastiglia.
     Morale: il problema non è oggi, non è per i giovani di oggi; se questi sopravvivranno e se avranno la loro fortuna e la nostra sfortuna di ricoprire un ruolo di responsabilità nelle aziende, avremo dei capi con il cervello in fumo. Tra l’altro, non si tratta nemmeno di un qualcosa di evidente; se hai la fedina penale sporca si vede… se hai il cervello cotto, lo si scoprirà in seguito, ma state pur certi che ve ne accorgerete e chi ha a che fare ogni giorno con queste persone, per quanto “usino roba buona”, sa che cosa significa.

 

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