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QUESTO DEBITO L'AVRÀ PUR FATTO QUALCUNO
                                              di Graziano Paolo Vavassori - Direttore Responsabile

     Di qualcuno dovrà pur essere la colpa. La Provincia di Bergamo ha un BUCO di ben 65 milioni di euro. L’attuale presidente Ettore Pirovano sostiene di non esserne la causa… accidenti, ci mancherebbe che in soli 8 mesi si possa distruggere così il bilancio di una provincia! Naturalmente, anche il presidente uscente Valerio Bettoni si dichiara innocente, tuttavia, considerato il fatto che ha amministrato l’ente per due legislature, appare difficile credergli.
     Per contro ne si conoscono le cause: si parte dal minor gettito delle tasse automobilistiche (circa 7 milioni) e dalla mancata vendita di una società della Provincia, per proseguire con la svalutazione delle quote azionarie della Serenissima (circa 31 milioni), fino agli immobili invenduti (15 milioni di euro). Vi sono in cassa anche 7 milioni di euro in meno per debiti da società terze e 5 milioni in meno per mancata alienazione degli edifici di Via Masone.
     Il leit motiv ora è tagliare… È ovvio, in qualche modo va sanato il bilancio della Provincia di Bergamo, nostro malgrado, perché alla fine siamo noi a rimetterci. Tagliando le risorse si hanno meno servizi, questa è matematica, sperando presto di vendere gli immobili e di non avere un ulteriore minor gettito in termini di tasse provinciali, per non parlare del Governo, il quale potrebbe inventarsi ulteriori tagli ai danni delle amministrazioni locali… ergo, ai nostri danni.
     “Abbiamo tenuto altissimo l'investimento in opere pubbliche grazie alla capacità politica di reperire adeguate risorse in aggiunta alle tradizionali competenze della Provincia, ben programmando ulteriori risorse provenienti dalla Regione…” Così si è difeso l’ex presidente Bettoni. Evidentemente, caro Bettoni,  non è andata proprio così visto che questa gestione “oculata” ha determinato uno sbilancio piuttosto evidente. Si può prendere il problema da qualunque lato, ma alla fine il buco è lì e qualcuno lo ha fatto. Sembra quasi una di quelle situazioni che sono accadute un po’ a tutti, tipo quando, in tenerissima età, involontariamente abbiamo rotto proprio quel vaso al quale la mamma tiene moltissimo e… si è soli in casa. Non c’è nessun altro. La mamma torna e chiede, con un tono altisonante, chi lo ha rotto…? Noi, ovviamente, neghiamo con la massima naturalezza!
     Oltre al danno la beffa, perché noi, così, ci sentiamo anche presi in giro dai vari politici di turno.
     Avete notato come la maggior parte delle aziende pubbliche abbia dei bilanci in rosso? Il problema di fondo è che nessuno mai viene punito per il danno che reca, mentre appena possibile viene premiato. Fatta eccezione per determinate aziende, come le Ferrovie dello Stato, guarda caso una volta totalmente pubbliche, se la loro gestione non dà frutti i dirigenti e gli amministratori delegati saltano. Qualcuno, l’anno scorso, dichiarò su un quotidiano, facendo chiaro riferimento all’Amministrazione Bettoni, che un ente pubblico non può comportarsi come una società privata. Parole sante, perché è facile prendere decisioni quando i soldi non sono i tuoi. La nostra provocazione allora potrebbe essere la seguente: se una amministrazione comunale, provinciale e via discorrendo gestisce bene l’ente viene pagata e premiata; diversamente, se reca un danno materiale-economico all’ente, dovrà percepire alcuno stipendio. Scommettiamo che dovendo rimetterci di tasca propria si lavora bene? Chiaro, il bilancio deve essere a posto, ma si devono anche realizzare opere, infrastrutture e si deve governare; diversamente, se il motto è “non faccio così non rompo”, ci sono gli elettori a fare giustizia.
     Ricordiamocelo alle prossime elezioni del 28-29 marzo 2010.

 

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