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IL "DISTRETTO URBANO DEL COMMERCIO"
                                              di Graziano Paolo Vavassori - Direttore Responsabile

     “Negozianti, pensate positivo!” Esorta così il neo (insomma, ormai è da giugno che governano il capoluogo bergamasco, basta “neo”) Assessore alle Attività produttive Enrica Foppa Pedretti, che continua: “Tornate a fare acquisti nella nostra Bergamo: trovate di tutto e per qualsiasi tasca. Non serve andare a Milano, Via Venti non ha nulla da invidiare a Montenapoleone.”
     Personalmente darei un premio all’assessore per la positività e per la bonarietà delle sue idee, ma una bella bocciatura sul piano della realtà. I casi sono due: o non è mai andata a fare shopping in Via Montenapoleone a Milano, oppure finge che Via Venti sia come il termine di paragone milanese. È vero, Via Venti è per tutte le tasche, o meglio, si deve stare attenti a dove si infila il naso per fare acquisti. Vi sono posti alla mano e negozi da carta di credito color oro, mentre Via Montenapoleone è solo da ammirare attraverso le vetrine, a meno che non abbiate un conto corrente con disponibilità illimitata.
     Diverso è il caso di Città Alta. Là, purtroppo, anche un caffè può costare caro. Vi è a tutt’oggi radicato il concetto che nelle magnifiche vie storiche della città romanica debba tutto costare un po’ di più. Fondamentalmente, quello che si trova in Città Alta lo si può comodamente acquistare anche in città bassa e pagarlo meno… se si è turisti, poi, attenzione che scatta il sovrapprezzo… ma non si tratta di un fenomeno esclusivamente bergamasco.
     Rimane l’incongruenza, addebitabile alle precedenti amministrazioni, delle scelte politiche che vedono da una parte la volontà di aiutare i negozianti del centro cittadino con iniziative lodevoli, dall’altra la progettazione di rinnovamento di alcune aree urbane che inglobano, immancabilmente, qualche centro commerciale. “La botte piena e la moglie ubriaca.”
     Considerazioni personali a parte, il “Distretto urbano del commercio” è un progetto lodevole, che vede il Comune fare il primo passo nei confronti dei negozianti migliorando l’arredo urbano e l’accessibilità al centro cittadino. Si tratta di chiarire, per lo più, quale sia la loro idea di accessibilità: mezzi pubblici e parcheggi chiudendo al traffico la città? Maggiori parcheggi in centro per accedere in auto e trovare dove lasciare in sosta l’auto? Da notare che in tutte le soluzioni il problema dei parcheggi ricorre, inesorabilmente.
     Anche il presidente di Confesercenti Bergamo Giorgio Ambrosioni plaude le parole della Foppa Pedretti, ma si auspica che alle parole seguano i fatti, coinvolgendo nell’intervento anche la Provincia ed il comparto del turismo.
     In un anno di crisi economica come il 2009, nel quale, durante i primi nove mesi, hanno chiuso i battenti oltre 50.000 negozi in tutta Italia e se ne prevedono altri 20.000 entro la fine dell’anno, della sana positività non guasta. Sarà difficile tuttavia che tutti possano passare un buon Natale, non solo i negozianti, ma anche i lavoratori dipendenti, colpiti di recente da altre ondate di licenziamenti; la Tenaris Dalmine ha confermato 836 esuberi ed il Maglificio Dalmine ne dichiara 73 su 132 dipendenti. Tra l’altro, se la manodopera non lavora non compra e il tutto si ripercuote sui commercianti e sugli industriali.
     Di sicuro vedremo il nostro capoluogo ben illuminato per le feste natalizie, come non accadeva, guarda caso, dalle elezioni del 2004. Non sarà un “Panem et circenses”?

 

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