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PER MIGLIORARE L'ITALIA BASTA IMPARARE DALL'ESTERO
                                              di Graziano Paolo Vavassori - Direttore Responsabile

     Ancora una volta un viaggio all’estero. Ancora una volta sono tornato con la medesima impressione, anzi, certezza, che non c’è una città italiana che possa competere con una qualunque città svizzera o francese in ambito di servizi al cittadino e qualità della vita.
     Parlo di Svizzera e Francia in quanto le conosco bene. Non ho mai visitato né la Germania né l’Austria, ma quando lo avrò fatto non mi aspetto di uscirne con un parere diverso. Con l’ultimo mio viaggio, in occasione delle vacanze di fine anno, sono stato a Colmar e a Strasburgo, nella regione dell’Alsazia , completando così il mio personale “Tour de France” alla scoperta delle città, della società e della cultura francese. Sostanzialmente posso vantarmi di aver conosciuto i vari aspetti culturali, climatici e paesaggistici di tutto il territorio francese e posso solo continuare a vergognarmi di essere un italiano.
     Probabilmente Strasburgo è la città più efficiente di tutta la Francia, ma anche prendendo la peggior città del paese, inventando una scala da uno a dieci, dato dieci a Strasburgo ed otto al peggior agglomerato urbanistico francese, la migliore città italiana non potrebbe nemmeno essere un sette, ma a malapena un cinque. È possibile che chi non è mai andato all’estero o chi fa il turista con pacchetti preconfezionati non mi capisca e non approvi; a codesti rispondo con un adagio: “se ti abitui a vivere nel puzzo non senti più l’odore”. Il problema è particolarmente grave, perché viviamo in un Paese con un’efficienza urbanistica da Terzo mondo e ci sembra che sia normale. È sbagliato persino considerare eccezionale ciò che troviamo nelle altre città europee, in quanto ciò che troviamo all’estero deve essere considerato normale, un diritto, qualcosa che ognuno dovrebbe trovare nella propria città. È spaventoso pensare che potremmo trascorrere la nostra vita in un ambiente urbano e civile decisamente migliore se solo avessimo il coraggio di cambiare Paese, ma possiamo solo sperare che cambi qualcosa qui da noi; speranze vane, comunque, se recentemente l’Italia è stata considerata uno dei luoghi più corrotti degli stati civilizzati.
     Il malaffare non è più confinato nella società, si è evoluto nella politica; quei pochi politici onesti, dal piccolo paese a Montecitorio, non possono cambiare la situazione, perché circondati da collaboratori corrotti, assoggettati da un sistema infetto. Il risultato finale porta ad accumulare una ricchezza tale che permette loro di crearsi un mondo virtuale isolato dalla criminalità vagabonda ed occasionale, dotandosi di servizi efficienti a spese dello Stato per lo più, mentre noi, costretti a muoverci in auto o con i mezzi pubblici, annusiamo il puzzo dei cadaveri amministrativi e raccogliamo la rabbia di concittadini ormai giustificatamene intolleranti al sistema.
     Ogni volta che ci si chiede come mai non vengono costruite delle strade si finisce con il chiudere l’argomento con la medesima risposta che ci viene data in pasto: non ci sono abbastanza soldi. Perché allora si trovano per inutili centri commerciali, mascherando il tutto con qualche unità abitativa in più? Non solo, mentre in tutto il mondo prima si costruiscono le strade e poi le case, i negozi ed i servizi, qui si continua a costruire di tutto e le lingue asfaltate di comunicazione, forse, dopo.
     Tornando al mio viaggio, ma è mai possibile che nelle nostre città sia così difficile costruire tre linee di tram superficiali ed efficienti come a Strasburgo (sono solo cinque ma sempre in perfetto orario)? Possibile che lo stesso modello di tram (immagine di copertina) a Strasburgo non fa rumore pur passando a filo delle abitazioni mentre a Milano è così rumoroso che anche Capitan Ventosa di “Striscia la notizia” è dovuto intervenire per sensibilizzare Atm affinché prenda dei provvedimenti in merito? Come è possibile non essere ancora in grado, nel 2009, di mettere in pensione un tram come il cosiddetto “Gamba de legn” di Milano… è storia! Bene, mettetelo in un museo e dateci i tram nuovi che abbiamo già abbondantemente pagato con le tasse!!!  È mai possibile che in 20 anni il Tram delle Valli (Val Seriana, Bergamo) non solo non è ancora pronto, ma se lo sarà è questione di un misero tratto Bergamo-Alzano? A questo punto ogni umana pazienza se n’è andata… Destra, Sinistra, è tutta mala amministrazione, opulenta ed incapace… che ci regala a piccole dosi pillole di anestetico sotto forma di innovazione, che serve solo a dare delle speranze vane a chi non ci crede più, come la GRANDE INNOVATIVA OPERAZIONE DI COSTITUZIONE DEL “DISTRETTO DEL COMMERCIO”, per risollevare il commercio nel centro cittadino del capoluogo bergamasco, riportare la gente nel centro storico di Bergamo. Intanto, mentre ti giri un attimo, sono già pronti due o forse tre progetti di centri commerciali nelle nuove aree urbane… “bell’aiuto ai commercianti del centro!”
     No, grazie, farmi ore di code per entrare in città, oppure cercare un parcheggio fra i pochissimi posti liberi di periferia (a pagamento) per salire su mezzi pubblici costosi, puzzolenti ed in ritardo per due passi nel centro e scoprire poi che ci sono anche i “finti saldi” e la “roba” è cara… meglio un giro all’Iper e se mi stanco c’è l’Orio Center, e se mi stanco c’è… e se i prezzi non mi convincono… compro nulla, ho fatto un giro al caldo, non ho pagato il parcheggio e la mia bella Bergamo me la giro in auto il sabato sera a mezzanotte, senza traffico!

 

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