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POPOLARE LA CITTÀ PER USARE MENO L'AUTO
                                              di Graziano Paolo Vavassori - Direttore Responsabile

     È una scelta coraggiosa, ma potrebbe essere la migliore possibile. Si tratta della politica del territorio cittadino, la quale, secondo le dichiarazioni dell’amministrazione Bruni degli ultimi mesi, punta a popolare maggiormente il centro città. Se la popolazione di Bergamo aumenta, meno gente si dovrebbe recare in auto in città per andare al lavoro. I residenti userebbero la bicicletta, i mezzi pubblici e, volendo, un ciclomotore per spostarsi.
     Se valutiamo attentamente gli ultimi eventi urbanistici accaduti, come il tentativo di realizzare quelle che hanno chiamato “Le torri gemelle” in Conca fiorita, un progetto ucciso sul nascere dai residenti locali, o la proposta di un nuovo centro commerciale con determinati volumi abitativi annessi nella zona Molini Moretti, fortemente ostacolato dai comitati del territorio, la giunta Bruni non avrà vita facile. In effetti, osservando anche le scelte delle altre città lombarde, piccole o grandi che siano, la tendenza è quella della fuga dal centro. Le famiglie che se lo possono permettere, soprattutto quelle che non lavorano in città, acquistano delle abitazioni in periferia e vi si trasferiscono. Le loro motivazioni lambiscono vari temi, dal traffico al rumore, dalla mancanza di sicurezza alla sensazione che i servizi pubblici non siano adeguati. È soprattutto l’assenza della tranquillità a spingere loro ad andarsene dai centri urbani.
     Questa tendenza si sposa perfettamente con la politica maggiormente seguita dalle città italiane: chiudere il centro al traffico per diminuire l’inquinamento e per rendere la città più vivibile al residente; una città a misura di pedone per ripopolare il centro. Peccato che, come dico da sempre, per quanto lodevole una scelta simile affinché non rechi maggior disagio di quanto non ve ne sia ora necessita innanzitutto di una rete di servizi pubblici adeguata, ovvero parcheggi periferici, con costi accessibili, e mezzi pubblici adeguati, non inquinanti, puliti (intendo all’interno del mezzo) e puntuali, nonché dal costo accettabile. Altrimenti, estremizzo, avremo città sicuramente tranquille e poco inquinate ma vuote, residenti soprattutto stranieri o poveri, si recherà molto disagio a coloro che lavorano in città e, come già accade, i negozianti saranno adirati, perché non lavoreranno, fino a giungere alla chiusura del negozio, innescando una reazione a catena che ripercorrerebbe quanto appena scritto.
     Costruire più abitazioni, più alloggi, magari anche popolari visto che ce né bisogno, rispettando una certa proporzione tra cemento e verde, allargare i confini della città insomma, sembrano idee fuori dal coro, ma come spesso accade, le scelte migliori sono anche le più difficili ed ostacolate. Di sicuro, seguendo questa direzione, si diminuisce il traffico e l’inquinamento e si fanno felici anche i negozianti, per quanto, oggi, l’assenza di parcheggi in centro o il costo elevato degli stessi, sembra, a loro detta, minare seriamente il loro giro d’affari.

 

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