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LA MUSICA NELLE ORECCHIE
                                              di Graziano Paolo Vavassori - Direttore Responsabile

     Mi collego all’articolo del nostro professor Rovaris, pubblicato il mese scorso nella sua rubrica “Saggezza Popolare”. Sono certamente d’accordo sul fatto che una volta, senza tutta questa tecnologia, la gente comunicava più facilmente, più affabilmente, pur non conoscendosi. Di particolare effetto è l’esempio che ha descritto: oggi si pratica il jogging con gli auricolari del lettore Mp3 nelle orecchie, così si è praticamente isolati. Non ci si saluta fra persone se non ci si conosce. Inoltre chiunque rinuncerebbe a priori nell’intavolare un discorso con qualcuno che ha la musica nelle orecchie. Però… c’è un però a parer mio.
     Questa tecnologia, come molte altre tipologie di progresso, ha portato alla ribalta nuove sensazioni piacevoli. Come biasimare l’uomo per ciò che agogna durante tutta la propria vita? Vi ricordate il caro vecchio Walkman? Che rabbia quando finivano le batterie, che tra l’altro non duravano granché e non costavano nemmeno poco. Insomma, io, oggi 36enne, vivevo di mancette settimanali, non è che mi potessi permettere quattro ministilo a settimana!!! Per fortuna, essendo già molto avveduto nonostante l’età, avevo impegnato qualche lira in più nell’acquisto del “mangia cassette portatile” per comprarlo con la radio incorporata. “Why?” Direte voi. Perché venendo a mancare il trascinamento del nastro, le batterie duravano anche dieci volte di più, si poteva ascoltare molta più musica.
     Con l’Mp3 è tutta un’altra “vita”, per durata di ascolto, tanto per cominciare, senza contare che non si devono comprare nuove batterie ogni volta, basta ricaricare quelle esistenti; nonché per quantità di musica ascoltabile e qualità sonora. Gli auricolari moderni, inoltre, permettono un isolamento acustico tale che si è come avvolti soltanto dalla musica. È questa la sensazione che mi ha sorpreso quando per la prima volta mi sono lanciato nel caos di Milano con il mio Mp3. Mi sono ritrovato ad osservare la gente con serenità e tranquillità. Le azioni, i movimenti degli altri, accompagnati dal sound delle mie cuffie, sembravano come parte di un lungo film, astratto, muto; stralci di vita misteriosa che mi sfioravano. Una magnifica sensazione anche se, appunto, gli altri sono solo immagini, non più persone, non più esseri viventi simili con cui comunicare. Certo, parlare, condividere idee, esprimere opinioni, rimane sempre in cima alla classifica di ciò che è più importante per l’essere umano, è il punto cardine della società, ma in un mondo dove si è tutti stressati per il traffico e le ragazze non ti parlano perché penserebbero che ci provi con loro o perché non hai sufficienti abiti firmati addosso, preferisco il mio Mp3, preferisco il mio mondo di pace virtuale. Inoltre, non sono pochi i non più giovani che girano con il proprio lettore musicale portatile, segno evidente che la vita è proprio cambiata per tutti.
     Mi rimane solo un dubbio irrisolto: io ho scelto un magnifico cellulare con radio, Mp3 e scheda di memoria di 2 GB. Perché la maggior parte di coloro che incontro si portano il cellulare da una parte e l’Mp3 dedicato dall’altra? Con ingombri non indifferenti?
     Buone vacanze a tutti, vi auguro tanta musica di qualità da ascoltare.

 

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