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GRASSE, BRUTTE ED ARRABBIATE
                                              di Graziano Paolo Vavassori - Direttore Responsabile

     Sono stato in vacanza in Spagna. Sono rimasto scioccato di ciò che ho visto. In un hotel di un certo livello, quindi non in una topaia, ho condiviso i vari servizi con tedeschi, inglesi e spagnoli. In comune avevano quando riportato nel titolo: Grasse, Brutte ed Arrabbiate. Non ho usato il femminile per una bieca forma di maschilismo, ma in quanto, del totale degli ospiti dell'hotel in sovrappeso, il 95% erano donne. Tra l'altro, per darvi un'idea dello spettacolo al quale sono stato costretto ad assistere, con il termine "sovrappeso" intendo almeno 80 Kg, ma ritengo che più della metà fossero ben al di sopra dei 100, ovvero obese. Analizzando la nazionalità di queste involontarie protagoniste è facile puntare il dito contro di loro: inglesi e tedeschi hanno un tipo di alimentazione piuttosto pesante; forse, un dietologo direbbe "sbagliata", insalubre. Non è un caso di fatti che quelle pochissime ventenni della medesima nazionalità erano un "figurino".
     Per le spagnole ho preferito riservare loro una parentesi diversa: in albergo erano pochissime; quelle che ho potuto osservare erano infatti in paese, le ho incontrate durante le passeggiate fatte in centro. Sono rimasto molto perplesso da questo fatto semplicemente perchè gli spagnoli non hanno proprio una pessima alimentazione, per quanto non "sana", o meglio, mediterranea come la nostra. Il termine di paragone con noi italiani tuttavia si esaurisce qui; non ho incontrato italiani e in albergo non ve ne erano. Ad ogni modo non avremmo contribuito molto alla classifica delle donne più grasse dell'hotel, per fortuna.
     Sapete che intorno al problema dell'obesità c'è un mercato dai numeri pazzeschi? In USA, la "diet industry" muove 33 miliardi di dollari. In Europa qualcosa meno, in Euro. Come per la calvizie, dietro a certi problemi irrisolvibili le aziende fanno fortuna. È sostanzialmente un cocktail fatto di psicologia e scienza: se inventassero la pillola contro l'obesità, il giro d'affari scemerebbe "in un batter d'occhio". Allo stato attuale, invece, oltre ai normali tentativi leciti e legali di far perdere peso, si affiancano tutte quelle invenzioni illecite, illusorie e magari anche dannose per la nostra salute, che promettono la cura miracolosa, mentre ci alleggeriscono solamente il portafoglio. A differenza della calvizie, tuttavia, per la quale scientificamente la cura non esiste, per l'obesità la soluzione è tanto economica e vicina quanto insopportabilmente difficile da adottare: siamo noi stessi. Per restare in forma si deve semplicemente mangiare in modo sano, variegato, e la giusta quantità. Nessuna dieta, nessuna privazione quindi, bensì mangiar bene e fare movimento, praticare dello sport seriamente. A prescindere dal fatto che l'attività fisica è fondamentale per chiunque, magri o grassi, se si vuole vivere a lungo, per rimanere in forma nei casi in cui vi sia della facilità nell'accumulare grassi corporei il moto è indispensabile.
     Chiaramente tale concetto non può essere applicato a quelle persone obese a causa di gravi disfunzioni fisiche che causano l'eccesso di peso. Tuttavia, gli altri, possono, devono essere considerati "malati" ma non fisici, mentali. La causa primaria, forse unica dell'obesità di tipo classico è la nostra mancanza di volontà, la nostra pigrizia. Tutti vogliono, vorrebbero risolvere il problema con facilità, senza sforzo, magari con una pillolina, come si fa per il mal di testa, ma non è possibile. Proprio questo desiderio è la fonte dell'enorme giro d'affari basato sulla menzogna. Dobbiamo essere noi stessi i primi a decidere, a volere dimagrire, poi è necessario essere costanti e perseveranti, ma evidentemente sono qualità rare, riservate a coloro che infatti sono tornati in forma. Nessuno vuole invitarvi ad abolire i piaceri della buona cucina, ma è proprio qui che nasce la distinzione tra una persona e l'altra: una persona in forma può essere di buona forchetta e permettersi di esagerare, ma non tutti i giorni, ogni tanto; oppure anche tutti i giorni, ma moderando le quantità. Se non si è disposti ad accettare queste poche regole, allora si è scelto di essere grassi e, soprattutto, non si ha il diritto di lamentarsi.
     Al di là dell’aspetto esteriore, infatti, ciò che mi ha colpito di più della mia permanenza è stato il comportamento comune di questa gente: maleducata e soprattutto arrabbiata. “Cavolo!!!” Ma se sono così irritabili e di mal umore in vacanza, come saranno durante la normale settimana di lavoro? Quindi “grasse”, come dato di fatto, “arrabbiate”, di indole, e “brutte”, come conseguenza dell’essere grassi, arrabbiati e soprattutto della mancanza di accettazione di un aspetto per il quale non si è combattuto abbastanza, o proprio per niente, per migliorarlo.
     Come per tutte le cose belle della vita, per ottenere qualcosa di molto importante è necessario faticare ed impegnarsi, avere la volontà di arrivare fino in fondo. È il segreto delle persone di successo, è la pillola magica che può curare l'obesità e molto altro; non è necessario fabbricarla, è già nella nostra testa.

 

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