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I DOMINATORI DELLA CORSIA DI SORPASSO
                                              di Graziano Paolo Vavassori - Direttore Responsabile

     “Io proprio non riesco a capire”… diceva un comico di “Colorado Cafè”… Non riesco a capire e mi domando ogni volta che cosa passa per la testa di certa gente quando guida. Statale a due carreggiate separate e due corsie per ogni senso di marcia, siamo io e quest’altro, nessun altro, nessuno in lontananza che possa fungere da scusa per non dover spostarsi a destra per farmi sorpassare e poi dover tornare a sinistra. Insomma, questo tizio viaggia a sinistra, siamo sotto ai limiti di velocità consentiti, ha nessuno di fronte… eppure, nonostante mi abbia visto, non ce n’è, non si sposta. Ditemi voi se uno non si deve arrabbiare e poi, alla fine, si è costretti ad effettuare un sorpasso a destra che è una manovra illegale e sanzionabile. Mentre sorpasso voglio guardare in faccia il … che tranquillo si scaccola il naso. Non si tratta di un caso isolato, avviene sulle statali come in autostrada, anche là dove vi sono quattro corsie, come sulla A8 prima di Malpensa, le quali vengono impegnate partendo dalla sinistra. Tanto per essere chiari, la prima corsia è letteralmente vuota. Ribadisco che non si tratta di un caso isolato, non solo in considerazione del tipo di strada, ma anche in relazione al tempo, dall’orario alla frequenza quotidiana. Mi accade, sì, spesso, quando torno a casa da Milano, dal lavoro, mai prima delle 19:45, in un momento in cui il traffico è ormai svanito. Pur cercando di mettermi nei panni della persona più ignorante che conosca, proprio non riesco a trovare una motivazione pallidamente valida che giustifichi una simile scelta testarda. C’è qualcuno che mi possa dare una illuminante giustificazione?
     Eppure la legge parla chiaro: “occupare la corsia libera più a destra” a meno che non si transiti su una strada dove è consentito l’uso parallelo delle corsie. Tuttavia non è il caso che ripetutamente mi capita di vedere. Anche nel resto d’Europa la legge è la medesima, naturalmente, ma, proprio per confermare ciò che io penso degli italiani, gli altri la rispettano scrupolosamente. Provate a fare un giro in Francia, in Germania, in Svizzera… c’è da vergognarsi di essere italiani. La Grandezza italica è riservata ad un pugno di uomini, imprenditori, inventori, ricercatori, che si distinguono nel mondo per qualcosa di specifico; tutti gli altri, la popolazione, la massa, si esalta nominando quei pochi, ma è solo ipocrisia. Noi italiani non rispettiamo le leggi, non solo quelle stradali. Sporchiamo, siamo chiassosi, quando andiamo all’estero ci distinguiamo immediatamente per una innata mancanza di rispetto per gli altri ed anche fra di noi. Siamo prepotenti ed imbroglioni, viviamo con l’orologio in una mano ed il cellulare dall’altra…
     Osservare come guida un popolo è come guardare nell’anima di una nazione. Il comportamento in auto è l’espressione in miniatura di come ci comportiamo nella vita, di come siamo nella vita, fatta eccezione per le donne, che dal punto di vista comportamentale guidano come sono nella vita, più rigorose e rispettose delle norme, però non sono così goffe come guidano, anzi, le donne sono molto più in gamba di noi nella vita e nel lavoro… ecco perché, politici per primi, cerchiamo in tutti i modi di limitare il loro potere. Sbagliando…

 

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