Stampa   Chiudi
STUPEFACENTI E PROSTITUZIONE
                                              di Graziano Paolo Vavassori - Direttore Responsabile

     A round si parla un po' di uno e un po' dell'altro: stupefacenti e prostituzione. Questo mese, uno dei due più difficili problemi da risolvere nelle nostre città è finito in prima pagina a causa della nuova legge promossa dal governo, precisamente dal ministro della salute Livia Turco, che modifica la quantità di cannabis massima utilizzata per uso personale, oltre la quale scattano gli arresti. Soprassiedo alle polemiche, già ampiamente descritte nei quotidiani ed attraverso la televisione; piuttosto mi concentro sul motivo di questa modifica. Se è vero che con 500 milligrammi si possono produrre non meno di 15 spinelli, portarli a 30 che senso ha? Qual è il vantaggio di tale modifica? Non si tratta, come falsamente si è detto, di finire in galera per due spinelli anziché uno, si tratta di averne in tasca 16 invece di 15 ed ora se ne possono avere ben 30. Direi che con la nuova modifica è possibile spacciare spinelli con meno difficoltà, non credete? Al massimo si incorre in una sanzione amministrativa; fumare e possedere uno spinello è pur sempre contro la legge.
     Se si associa questo fatto al recente indulto mi sembra che il governo si sia deciso fortemente a ridurre il numero di detenuti nelle carceri ed opera quotidianamente paventando che queste non si riempiano nuovamente, anche con l'aiuto della recente legge sugli spinelli. Non si tratta certo di un gesto umanitario: i carcerati sono pur sempre degli elettori con la memoria lunga e con questa mossa si è risolto il problema del sovraffollamento e, non di meno, dei costi dei detenuti che gravano sul bilancio dello Stato. In campagna elettorale si parlava appunto di riduzione della spesa pubblica… peccato che se questa gente è finita dietro alle sbarre è perché non è ovviamente innocente.
     Tornando al tema di questo editoriale, droghe e prostituzione sono due mali che non possono essere risolti in questo modo. Innanzitutto non possono essere estinti e ciò è stato ampiamente dimostrato con l'esperienza ed i tentativi fatti in passato, da tutti, di ogni genere. È inutile oggi continuare a sostenere ipotesi già sperimentate e fallite in passato, è solo “un prendere tempo e voti”, poi si vedrà. Intanto oggi abbiamo i medesimi problemi. Poi vi è la Chiesa cattolica, che con i propri dogmi e l'impropria demagogia religiosa, in nome dello scandalo preferisce continuare a non risolvere il problema, parlando e parlando, come se i boss che oggi gestiscono il mercato un giorno, sentendo le parole del Papa, possano convertirsi e smettere di gestire il traffico di droga e la prostituzione.
     Il Vaticano vuole continuare a sostenere il contenuto delle proprie scritture, il Governo non vuole fare scelte impopolari che diminuiscano il numero di elettori e nemmeno si può mettere in una posizione agli antipodi rispetto alla Chiesa, quindi avanti così. Nel frattempo le strade sono piene di prostitute che causano rallentamenti immotivati del traffico ed anche incidenti; i giovani, sono per la maggior parte fumatori già durante l'adolescenza e sono più sollecitati a provare le droghe di ogni genere, considerato anche la facile reperibilità delle stesse.
     Resta una unica strada da percorrere, la quale, guarda caso, è stata intrapresa da altri paesi con successo: la liberalizzazione. Se si riaprissero le “Case Chiuse” toglieremmo dalla strada tutte le ragazzine, anche le minorenni, che rischiano la vita ammalandosi, vengono picchiate e derubate e rischiano di infettare con l'AIDS chi le frequenta. Con questo sistema verrebbero tutelate, protette, controllate medicalmente e persino tassate. Senza contare che il mercato malsano della gestione della prostituzione verrebbe distrutto; non vi sarebbe vantaggio nell'importare le ragazze dall'Est contro la loro volontà e non vi sarebbe guadagno dalla “messa in strada” delle stesse. Scandaloso? L'alternativa ce l'abbiamo sotto gli occhi: comunque la prostituzione prosegue e non diminuisce.
     Ben più difficile è combattere l'uso degli stupefacenti, soprattutto dopo i recenti studi e le relative analisi che dimostrano l'aumento dell'uso di cocaina, mentre il progresso ha portato una prevedibile proliferazione di pastigliette di ecstasi, droghe sintetiche facilissime da reperire e da usare. Sicuramente liberalizzare e regolamentare aiuta a combattere il fenomeno, in fondo anche le sigarette uccidono e sono legali. In questo caso tuttavia non saprei come si possa operare correttamente, se non prendendo ancora una volta spunto da altre nazioni che hanno adottato determinate norme in merito.

 

redazione@infobergamo.it
Infobergamo® - www.infobergamo.it è un prodotto H.S.E.
Autorizzazione Tribunale di Milano n.256 del 13 aprile 2004.
Vietata la riproduzione e la riproposizione non autorizzate di testi ed immagini.
Se provieni direttamente da un motore di ricerca vai al Sommario