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BANCHE, BANCOMAT ED AFFINI
                                              di Graziano Paolo Vavassori - Direttore Responsabile

     Vogliamo parlare di Banche? Sovente si impreca contro di loro, soprattutto contro quella da noi scelta, insinuando che ci truffa ma fortunatamente le banche che veramente ci hanno truffato sono state scoperte. Per tutte le altre, quelle che oggi ospitano un conto corrente a noi intestato, non vi sono scappatoie, è tutto nero su bianco; non è dunque corretto definirle “ruba soldi”, piuttosto siamo noi a non essere abbastanza attenti.
     Le banche puntano proprio a questo: alla nostra disattenzione. Iniziamo dal problema numero “uno”, ovvero gli Errori. È chiaro che non dovrebbero sbagliare, ma accade, anche molto spesso, e non vi è alcuna prova che lo facciano deliberatamente. Spetta a noi controllare scrupolosamente il conto corrente ogni mese, segnare ogni spesa ed entrata, conservare le ricevute del POS, il Bancomat, per effettuare dei confronti. In pratica facciamo il lavoro delle banche pur essendo loro pagate da noi per eseguirlo correttamente. Vi sono forse alternative? Inoltre bisogna leggere attentamente il foglio informativo, nel quale sono riportate tutte le variazioni applicate al nostro c/c. Abbiamo sessanta giorni dalla data di ricevimento dell'estratto conto mensile per reclamare eventuali errori, diversamente lo stesso si intende approvato. Insomma, un lavoraccio che nessuno vorrebbe fare o dovrebbe fare, tuttavia si tratta di realtà.
     Il secondo problema va identificato sotto la voce: “ Costi di c/c ”. I vecchi tariffari variabili a seconda del numero e del tipo di operazioni non sembrano essere più convenienti da anni, ma non sono idilliaci nemmeno quelli a costo fisso annuo, in quanto hanno un numero limitato di operazioni gratuite, al superamento del quale scatta il costo ad operazione, che non è mai a buon mercato. Le tariffe fisse annue di costi di c/c non è detto nemmeno che siano soddisfacenti e se lo sono scatta la procedura descritta poco fa. Insomma, sembra che gli unici soggetti ad avere dei vantaggi siano le imprese, che operano giornalmente con la banca, effettuando un numero consistente di operazioni l'anno. Non fatevi poi abbindolare da alcune pubblicità televisive come quella del Gruppo Intesa che spaccia un c/c da 4,90 € fissi al mese un prezzo “light”, bloccato fino al 2010. Stiamo scherzando?! A parte che il gruppo bancario in questione è fra i più cari d'Italia e, a detta di molto amici, sembra che alcune filiali lavorino anche malissimo (mi riservo di confermarlo), vi posso assicurare che è semplice trovare una banca che richieda costi fissi, all inclusive (tutto incluso), inferiori; io stesso, che ne ho aperto uno due anni fa, pago 36,00 € all'anno e vi garantisco che commettono una infinità di errori.
     Passiamo ora “all'uovo di colombo”: il “ Bancomat” . Lo accettano tutti gli esercenti e gli sportelli bancari, non ha commissioni sulla spesa per colui che lo usa, praticamente da quando è nato ha sostituito il contante da subito, grazie alla sua innata comodità, ma… per le banche è stato come manna caduta dal cielo. Agli albori di questo strumento di pagamento, ogni operazione bancomat (POS) aveva un costo fisso unitario addebitatoci in c/c. Poi la concorrenza ha permesso di avere un certo numero di operazioni bancomat gratuite l'anno. Il problema che vi sottolineo è il seguente: ogni volta che vi vedete addebitate delle spese di conto corrente anche nell'ordine dei 20 – 30 – 50,00 € e più, anziché adirarvi ed imprecare, provate a verificare quante operazioni con POS avete fatto durante il mese. Certo! È comodo “strisciare la card” anche per 2,00 € di spesa, ma significa pagare da un minimo di 0,77 € a oltre 1,00 € (vedi Gruppo Intesa) ad operazione!!!
     Di fronte al quarto problema, purtroppo, siamo quasi impotenti: l'invio del “documento di sintesi”. La legge lo impone e serve, come descritto all'inizio, ad informarci sulle variazioni delle condizioni economiche applicate al nostro conto corrente. È utile soprattutto a noi, per avere ed ottenere la massima trasparenza dalla banca; peccato che l'invio del documento comporta un costo di 1,80 € (la mia banca) e non molto diversamente per le altre. Fino a che si tratta di un invio l'anno, possiamo anche non lamentarci, ma quando te ne giunge uno al mese… si potrebbe pensare che l'Istituto guadagni anche attraverso questi invii, dato che conosciamo tutti quanto costa spedire una lettera con tre fogli formato A4.
     La soluzione
     Avete letto bene, esiste una soluzione anche a questo problema ed è una alternativa anche molto più comoda di quanto crediate, ma non per tutti, ovviamente. È necessario avere un PC ed una connessione Internet, anche di quelle lente, non ci sono problemi. Immagino che abbiate indovinato e che vi sentiate confusi dal fatto che, come è noto, l'Internet Banking ha dei costi aggiuntivi oltre a quelli già descritti fino ad ora, nell'ordine di almeno 1,00 € al mese, più eventuali altri costi per le operazioni eseguite. Non mi riferisco infatti a questo supporto on-line delle banche comuni, che, per assurdo, dovrebbe essere gratuito ed avere costi inferiori per operazione dato che non vi è l'interazione del bancario ma invece viene usato come una sorta di comodità che va pagata. Ci sono delle banche alternative, come Banca Mediolanum, con tuttavia un po' di costi fissi e variabili e nessuno sportello aperto al pubblico.

 

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