Stampa   Chiudi
L'ATAVICO PIACERE DELLA MOTO
                                              di Graziano Paolo Vavassori - Direttore Responsabile

     Nel mese di agosto ho fatto “scorpacciata” di chilometri con la mia moto. Personalmente è un vero godimento salire e scendere dalle Alpi, dal Colle lombardo alla Valle di Susa, dal Passo del Sempione a quello dello Spluga, oltre che per il piacere di guidare anche per il paesaggio meraviglioso che ho potuto vedere, da togliere il fiato, tanto che per decine di chilometri si viaggia a 30 Km/h e si viene sorpassati da tutte le auto le quali, chissà perché, hanno tanta fretta. Come può questa gente essere così impassibile di fronte alla maestosità delle Alpi ed alla bellezza delle vie che sembrano cucite sui pendii dei massicci?
     Non è solamente questa la domanda che mi facevo mentre guidavo, mi premeva per lo più dare una risposta ad una altro quesito: “Come mai piace tanto la moto…?” Io credo che la risposta vada cercata in un passato molto lontano, più di quanto voi crediate. Partiamo con una considerazione tangibile: la moto piace a tantissimi, ad una percentuale ben superiore al 50% dei maschi e poco meno alle femmine. Preciso anche che il termine moto non è appropriato, bensì motoveicolo, che nella terminologia del Codice della Strada comprende tutti i veicoli a due ruote. Per completezza voglio inglobare anche i ciclomotori. In questo enorme calderone, ci sono anche tutti quelli che non possono permettersi una moto, uno scooter o un ciclomotore, vi sono quelli che non hanno mai provato a guidare un motoveicolo e non sanno che potrebbe piacere loro, mentre sono esclusi coloro che invece li guidano esclusivamente per praticità ed economia di esercizio. Eppure anche a questi ultimi piace sentire l'aria addosso d'estate.
     Un altro fatto da considerare e che comprova la mia teoria è che, con l'avvento degli scooter e con l'economia un po' più florida di qualche decennio fa, c'è stata la motorizzazione di massa sulle due ruote. Se fosse diversamente non avrebbero venduto così tanti ciclomotori e non sarebbe ancora oggi uno dei pochi settori ancora in crescita. Infine si deve prendere atto che si cresce con la bicicletta ed appena possibile si compra il motorino, non solo per muoversi, anche e soprattutto per piacere, per il concetto stesso di libertà che nel veicolo a due ruote è di serie. Se non piacesse i giovani non si adopererebbero tanto a personalizzare il proprio mezzo.
     Vogliamo anche pensare agli appassionati di moto storiche, ai raduni che per le moto sono di più e più frequentati di quelli per le auto? È tanto facile associare alle due ruote la parola: divertimento. Ma allora, da dove viene questa passione? Per capire l'atavicità di questo piacere è necessario sapere da dove nascono le nostre comuni paure, come quella per l'altezza, il fuoco, l'acqua, la minaccia da parte di un animale feroce, quella per gli insetti ed altro: dai nostri antenati. Quando l'uomo era praticamente un selvaggio, viveva come una bestia, era, come lo è oggi, una specie animale che doveva cacciare per nutrirsi, difendere il proprio villaggio dagli animali feroci o dai propri simili che invadevano il territorio. Le nostre paure, ad esempio la paura del vuoto, sono la nostra primordiale difesa. Se non avessimo paura dell'altezza non ci renderemmo conto del fatto che il corpo umano non può resistere ad un impatto con il suolo da una certa altezza e quindi ci lanceremmo senza paura e senza protezioni ovunque, con gravi conseguenze. Ci bruceremmo con il fuoco se non avessimo la paura e quindi la certezza che il fuoco scotta ed uccide.
     Noi, esseri umani dell'era della società moderna, ci portiamo dentro le medesime paure dei nostri avi, perché sono scritte nel nostro DNA da migliaia di anni. Esattamente come per le paure, anche il piacere è una sensazione prescritta nel nostro cervello. Il piacere e l'utilità di cavalcare è la capostipite del viaggio sulle due ruote. Dal cavallo deriva il godimento per il viaggio, la libertà di movimento, la libido della velocità che le nostre gambe non possono darci, l'intrinseco piacere e bisogno di un compagno da accudire (il cavallo) da lucidare (la moto).

 

redazione@infobergamo.it
Infobergamo® - www.infobergamo.it è un prodotto H.S.E.
Autorizzazione Tribunale di Milano n.256 del 13 aprile 2004.
Vietata la riproduzione e la riproposizione non autorizzate di testi ed immagini.
Se provieni direttamente da un motore di ricerca vai al Sommario