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NON È FACILE CAMBIARE L'AUTO
                                              di Graziano Paolo Vavassori - Direttore Responsabile

     La mia automobile compirà dieci anni l'anno prossimo. È una sportiva da 136 cv e sto pianificando di cambiarla ma… ahimè, servono almeno 25.000,00 € per acquistare un prodotto equivalente, non in termini di cavalli, ma di prestazioni, dato che le auto si sono molto appesantite a causa di numerosi accessori ormai di serie. Molto probabilmente non credo che potrò permettermi una cifra simile e dovrò accontentarmi di un modello più economico. In verità non so se cambierò la mia auto, perché pensandoci bene stiamo parlando di 50.000.000 delle vecchie lire, sono una enormità se si pensa di doverli spendere per una auto, la quale dopo l'acquisto perderà l'IVA e dopo pochi mesi si svaluterà non poco. Stiamo parlando di cifre che normalmente vengono associate agli immobili, chiaramente in termini di acconto. Inoltre ho una età secondo la quale il concetto di accantonamento per eventuali problemi di salute inizia a starmi a cuore e mi riferisco ad un tipo di acquisto senza rate. Certo, perché è facile oggi comprare di tutto; banche, finanziarie, sono ben contente di prestarci denaro per soddisfare i nostri sogni, a caro prezzo però. È facile acquistare grosse macchine a rate e molti dei ricchi che vedete al bar, sono finti abbienti; sotto sotto il loro reddito viene interamente girato in rate e se accade un imprevisto? Il fenomeno non è solo italiano, bensì europeo.
     Così, dopo aver pensato a tutto questo penso che mi terrò il mio denaro e continuerò ad usare la mia auto che, fortunatamente, va ancora benissimo, merito delle continue cure fattele. Il mio pensiero tuttavia non si ferma ad un mero discorso egoistico; in fondo le mie riflessioni famigliari non vi interessano, ma non avete ancora immaginato dove vi voglio portare… Il mio pensiero va anche a coloro che invece non hanno nemmeno una casa di proprietà e vivono in affitto. Come ben sapete, gli stipendi non sono aumentati negli ultimi decenni, grazie soprattutto alla geniale idea di Bertinotti di eliminare la scala mobile, la quale permetteva un sicuro aumento della contingenza ogni tot mesi per tutti i lavoratori dipendenti. L'affitto oggi supera spesso il 50% dello stipendio di un lavoratore medio che, se non è single, può respirare solo grazie all'entrata del partner, a patto che non vi siano figli a carico. Poi c'è chi ha nulla e chi, invece, si può permettere 1.500.000,00 € per acquistare una Ferrari FXX. Per l'occasione, il cliente FXX viene accolto da Jean Todt in persona ed un gruppo di tecnici per un giorno intero si dedicano all'assetto della vettura secondo le specifiche del cliente, in quanto la FXX viene usata per correre in pista durante sei eventi ad essa riservati. Lo stesso circuito di Maranello per un giorno a settimana viene riservato al cliente per girare in pista e nel contratto è compreso il deposito della supercar presso le scuderie Ferrari, a vita.
     Se un appassionato volesse soddisfare le proprie velleità agonistiche ed entrare a far parte del ristretto mondo Ferrari, con qualche decina di migliaia di Euro può frequentare i corsi di pilotaggio da quelli a livello base agli avanzati tenuti dai piloti professionisti e collaudatori del gruppo di Maranello, con le Ferrari 430 Challenge.
     Mentre leggevo di questi fatti ero letteralmente inorridito. Un appassionato sicuramente penserebbe solo a fantasticare: “quanto mi piacerebbe essere al loro posto…” “che bello se potessi farlo anche io…” e via dicendo, frasi, queste, che vi confesso sono state pronunciate anche dalla mia coscienza, ma subito dopo sono rimasto sconcertato dalla disparità di status esistente tra queste poche persone e noi tutti e, ancora, coloro che con fatica riescono ad avere un pasto semplice tutto il mese con il loro stipendio.
     Non facciamo l'errore di cadere nell'utopia della risoluzione della fame nel modo, restiamo a casa nostra, nella nostra Italia, dove coesistono situazioni simili agli antipodi della vita sociale di un Paese. Nella stessa Bergamo vi sono situazioni del tutto simili e chiediamoci se tutto questo è giusto. Il povero direbbe ovviamente no. Il ricco direbbe chiaramente sì; come biasimarlo. Il ricco ipocrita direbbe che non è giusto, ma in fondo che cosa si può fare. Tuttavia la soluzione esiste, ce l'hanno proposta i rispettivi Prodi e Bertinotti. Il primo che si definisce un economista e nemmeno sa quanto paga di Ici per la propria dimora di 650.000,00 €. Il secondo che, dall'alto del suo attico di 200mq, affetto dalla sindrome di Robin Hood, dichiara che è necessario riequilibrare le disparità sociali aumentando le tasse, togliendo ai ricchi per dare ai poveri. Peccato che aumentando le imposte i primi a cadere, i primi a stare peggio, i primi a non poter più pagare l'affitto, sono i poveri non i ricchi. Peccato che abbiamo votato proprio uno fra i tanti ricchi ipocriti che ci governano; d'altro canto da 20 anni a questa parte sono sempre loro, sono le medesime persone, le stesse facce solo più invecchiate, più ricche, che si propongono al Governo, a meno che miglioramento possa essere sinonimo di Luxuria o Caruso.
     Staremo a vedere.

 

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