Stampa   Chiudi
COSA CI METTE SUL PIATTO LA SINISTRA?
                                              di Graziano Paolo Vavassori - Direttore Responsabile

     Berlusconi ha esordito sostenendo che gli uomini di sinistra non fanno altro che fare quanto hanno sempre fatto: dire sempre di no. Scusate il gioco di parole e permettetemi di aggiungere che “perché” e “in quanto” non sono di sinistra.
     A prescindere dal fatto che tra sinistra e destra non c'è molto di cui essere soddisfatti, ponendo l'ipotesi di valutare la possibilità di votare, durante le elezioni del 2006, la sinistra, per una persona di media intelligenza credo che vi siano delle vere e proprie difficoltà tecniche. Prendendo in esame Berlusconi, Castelli, Tremonti, durante le loro interviste ho sempre visto loro muniti di manuale con cifre a supporto delle loro affermazioni. Pensare che possano essere inventate, come l'opposizione, a corto di motivazioni, sostiene, lo ritengo ridicolo, semplicemente perché significherebbe corrompere tutta l'Italia; tanto più che sono informazioni di dominio pubblico. Da tutto ciò si evince dei concreti miglioramenti durante questi due mandati di governo e nessun miglioramento in certi settori, ma una situazione di stabilità o stallo… sì, in questo caso ha ragione Prodi, ma pone la questione sotto un aspetto volutamente negativo, ovviamente… Da una situazione di degrado, raggiungere un equilibrio, significa che l'indice è positivo, come per l'economia in generale. È ferma, ovvero ha smesso di peggiorare.
     Pensiamo all'opposizione dunque. Che cosa ci mette sul piatto per convincerci a votarli? Onestamente faccio fatica a trovare una soluzione alternativa valida. Prodi, Fassino, Rutelli, ai microfoni dei giornalisti dicono che le varie proposte adottate, in fase di approvazione o presentate come ipotesi, non vanno bene, sono sbagliate, sono anticostituzionali, sono antidemocratiche, non rispettano il volere del paese, del cittadino, di chi ha votato la destra, e vai… sono sempre le stesse frasi che escono dalla bocca di tutti loro, demagogicamente efficaci, tuttavia prive di contenuto. Con questi periodi imparati a memoria ed un palco, anche io posso andare all'opposizione, in quanto non necessitano del succo della questione, di un approfondimento: “perché, in quanto”. Non sono mai riuscito a capire, anzi, a sentire una motivazione sulle varie opposizioni dei soggetti sotto esame. Mi piacerebbe, sì, mi piacerebbe capire perché non sono d'accordo sulle varie proposte e soluzioni della Casa delle libertà, vorrei conoscere per poi giudicare e votare, ma è inutile. Nemmeno sui giornali, dove l'approfondimento e la valutazione è tecnicamente possibile, trovo delle risposte. Come potrei dunque votare un partito, un uomo, che mi dice “questo non va bene! È sbagliato!” senza che mi venga detto il perché?
     Anche ai figli è necessario spiegare il bene ed il male affinché comprendano la differenza, con tanto di controindicazioni nel caso in cui si faccia del male e vantaggi nel caso contrario. Perché noi adulti con diritto al voto dovremmo votare per qualcuno che non ha alla mano numeri per smentire quelli del governo? Tanto peggio, perché dovrei votare un programma che non conosco e che a tutt'oggi non esiste?
     Ah, scusate, dimenticavo la proposta dell'aumento di stipendio… ma non fu Bertinotti a togliere la scala mobile? Gli immigrati, poverini, costruiamo loro centri di accoglienza un po' più grandi affinché possano sostentarsi meglio, tanto paga lo Stato, già in difficoltà economica, tanto non sono i loro figli ad essere violentati o uccisi dagli extracomunitari, tanto non è nelle loro case superblindate che vanno a rubare picchiando violentemente i loro occupanti. È la sinistra che ha tolto l'aumento programmato di tutti i contratti di lavoro. È la sinistra favorevole all'immigrazione, per quanto non ci sia lavoro per loro, nonostante i crimini commessi da questa gente ha da poco superato il 50% dei procedimenti in corso. Basta seguire il telegiornale, 9 fatti su 10 sono commessi da loro, con tanta sfacciataggine, crudeltà ed assenza di paura. Sì, votiamo quelli di sinistra e facciamo gli scioperi se la nostra azienda va male, così la aiutiamo ad affondare più velocemente. Sì, facciamo dell'Italia ciò che l'amministrazione Bruni ha già fatto di Bergamo. Poi abbiamo almeno l'umiltà di non lamentarci, ma qui si parla di sensibilità sconosciute alla maggior parte degli esseri umani.

 

redazione@infobergamo.it
Infobergamo® - www.infobergamo.it è un prodotto H.S.E.
Autorizzazione Tribunale di Milano n.256 del 13 aprile 2004.
Vietata la riproduzione e la riproposizione non autorizzate di testi ed immagini.
Se provieni direttamente da un motore di ricerca vai al Sommario