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TUTTI PAZZI PER L'ARIA CONDIZIONATA
                                              di Graziano Paolo Vavassori - Direttore Responsabile

     La domanda che mi faccio sovente è la seguente: com'è possibile che d'inverno, quando in casa ci sono circa 20° C, abbiamo freddo e portiamo la temperatura a 22-24 gradi, mentre d'estate lavoriamo in ambienti chiusi a circa 18° C e alcuni, addirittura, sostengono di avere caldo? Mi verrebbe difficile rispondere senza offendere qualcuno, quindi mi accingo ancora una volta ad usare la scienza per spiegare che si sbagliano e che mettono a repentaglio la loro salute e quella degli altri.
     Il corpo umano è, si sa, a sangue caldo, quindi generiamo calore dal nostro interno attraverso un complesso processo che si alimenta con il cibo che ingeriamo. Il risultato è che la nostra temperatura interna è di circa 37° C, all'esterno, al contatto con la pelle, circa 20-22. Vi siete mai chiesti del perché si sente la febbre con le labbra sulla fronte dei nostri cari? I vasi sanguigni sono moltissimi nelle labbra, quindi la loro temperatura è più vicina a quella interna del corpo, oltre che essere un organo molto sensibile. Se sentiamo una notevole differenza di temperatura con la fronte della persona sotto premuroso esame, si presume uno stato febbrile. A questo punto potete immaginare anche il motivo per cui si mette il termometro sotto l'ascella o nel “popò” dei bambini: sono zone che possono rispecchiare la temperatura interna del corpo.
     Veniamo alla questione “condizionatori”. Di fatto, non è opinabile che sopra alla temperatura della nostra pelle abbiamo caldo e sotto freddo, quindi sarebbe giusto avere 20-22 gradi in casa o in ufficio sia d'inverno che d'estate, regolando le minime differenze di “status” personali mettendo e togliendo dei vestiti. La realtà invece è ben diversa: d'estate è una vera e propria corsa alla temperatura più bassa, con uffici addirittura a 17° C. Nella stagione fredda, a questa temperatura fa freddo e ci si copre di strati di maglioni. Come è possibile che alcuni, anzi molti, dichiarino di stare bene? In verità, queste persone dovrebbero considerare anche il loro stato quando escono dall'ufficio: hanno come l'impressione di soffocare, di non resistere alla temperatura estiva ed è vero, ma è per colpa del loro comportamento che stanno male e sicuramente non potranno resistere a lungo all'esterno.
     Quando giunge l'estate, con i primi caldi ed il livello di umidità dell'aria piuttosto alto si soffre, essenzialmente in quanto il nostro corpo non è abituato e non tollera i cambiamenti bruschi del clima: l'esempio classico è quando si va in vacanza in un luogo tropicale d'inverno. Se avessimo qualche settimana di pazienza, scopriremmo che il nostro corpo gradatamente si abituerebbe al caldo e trascorreremmo un'estate senza particolari fastidi. Certo, quando fa caldo non ci si mette a fare i “100 metri piani”, ma si resiste. Invece no! Condizionatore al massimo, aumento dei consumi energetici e a catena uno spreco enorme di risorse naturali. Ormai è maggiore il consumo di energia elettrica d'estate che d'inverno, dichiara l'ENEL, con oltre il 4% in più rispetto l'anno scorso… alla faccia di coloro che continuano a parlare di crisi e di mancanza di soldi, mentre si è passati da un condizionatore in casa, ormai considerato normale, al secondo, perché si è voluto risparmiare sull'installazione del primo il quale non è abbastanza potente per ottenere l'agognata soglia dei 17° C.
     Questi pazzi per l'aria condizionata non fanno altro che impedire al loro corpo di abituarsi al caldo, che rimane intollerabile. Passano dal condizionatore dell'auto a quello dell'ufficio e a quello di casa. La sera, escono per fare due passi e si sentono soffocare! Si rischia molto passare repentinamente da 18 a 35 gradi di temperatura, rispettivamente dell'auto e all'esterno. Si rischia in salute e per una persona debole anche l'infarto. Basterebbe imparare a regolare la temperatura media del condizionatore a 25° C. Si starebbe benissimo e si starebbe bene persino all'esterno, chiaramente non con il sole a 40 gradi all'ombra, ma è tutta un'altra vita, quella che una volta tutti facevamo. Oggi, per colpa di queste persone però, ce ne sono altre che hanno il raffreddore ed altre che hanno costantemente mal di pancia e dissenteria. Non sono queste ultime che hanno dei problemi, sono gli altri che li determinano su corpi sani e funzionanti. Secondo me bisognerebbe regolamentare anche la temperatura all'interno dei luoghi di lavoro, per una maggior tutela della salute di tutti e per una migliore salvaguardia dei consumi energetici.

 

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