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LO TSUNAMI MEDIATICO
                                              di Graziano Paolo Vavassori - Direttore Responsabile

     Ogni volta che accade qualcosa di funesto di dimensioni considerevoli la stampa esulta. Ci hanno propinato per oltre un mese notizie e video del disastro causato dallo tsunami e ancora la notizia fa audience. I telegiornali si sono riempiti la bocca di paroloni su questo fenomeno naturale propinandoci video spettacolari ed anteprime dello tsunami, annunciandoli come fossero immagini inedite di un fenomeno che solo pochi sopravvissuti hanno potuto riprendere… e ce l'hanno spacciato per lo tsunami. È il solito malagiornalismo. Grandi presentazioni per nascondere il fatto che non avevano nulla di spettacolare in mano, ma che con queste parole hanno incollato sui teleschermi milioni di spettatori convinti di vedere chissà che cosa o convinti di avere visto veramente uno tsunami. Seguono interviste di sopravvissuti che hanno visto spettacolari… chi ha visto uno tsunami non è sopravvissuto. Quelle onde alte come quelle di una piscina, la piena non diversa da quelle dell'Adriatico quando è un po' mosso, sono solo la coda dello tsunami che ha colpito quei luoghi. Vi spiegherò, se siete amanti della verità, che cosa è uno tsunami e capirete quante “balle” ci racconta la televisione.
     Il termine giapponese tsunami significa “onda nel porto”. Scientificamente, questo fenomeno viene generato dai movimenti tellurici della crosta terrestre sottomarina, compreso frane sottomarine, frane delle coste e movimenti impegnativi delle zolle continentali, nonché da repentine eruzioni vulcaniche sottomarine. Gli tsunami non sono infrequenti, ma sovente sono di bassa intensità. Quelli che provocano danni ingenti invece hanno una cadenza decennale, si manifestano nell'Oceano Pacifico e nascono da movimenti verticali del fondo marino, ad opera naturalmente di un terremoto. Avete mai provato ad agitare violentemente la mano immersa sul fondo di una vasca da bagno? L'effetto visibile sulla superficie è uno tsunami in scala. Per quanto le onde energetiche si propagano sfericamente, la forza maggiore la si ha sul fronte parallelo alla frattura (in questo caso specifico).
     Lo tsunami è semplicemente un insieme di onde marine-oceaniche. Le creste d'onda, anziché avere una distanza di 90 metri l'una dall'altra, sono distanti 500-650 Km. Possono intercorrere dai 10 ai 45 minuti tra la cresta di un'onda e l'altra. La loro velocità varia dai 500 ai 1.000 Km/h contro i 90 delle comuni onde che ci fanno divertire al mare. Velocità ed altezza dell'onda sono direttamente proporzionali alla profondità dell'epicentro del terremoto sottomarino e per quest'ultima misura siamo nell'ordine dei 10 metri come minimo, ma ci sono stati casi di fronti d'acqua di 60 metri. La devastante potenza dello tsunami deriva dal fatto che il muro d'acqua non è solo in superficie. L'energia che avanza con l'onda si estende dalla superficie fino al fondale.
     In aperto oceano lo tsunami non provoca danni nemmeno alle imbarcazioni e passa inosservato anche dall'alto. L'altezza delle onde non supera i 60 centimetri. Solo quando la velocità di propagazione è molto elevata e concentrata in una singola direzione può essere visto a distanza. Il problema nasce quando la profondità comincia a diminuire, in quanto le onde si accavallano, si uniscono, l'energia della parte più bassa della colonna d'acqua, che rallenta, spinge l'onda ad alzarsi, quindi, sulla costa giunge un vero e proprio muro d'acqua carico di devastante potenza.
     L'effetto è quanto abbiamo potuto vedere in televisione. Sconvolge il fatto che questo fenomeno è silenzioso, improvviso e non facilmente prevedibile, mentre non è detto che la prima onda sia la più forte, anzi, e per la seconda potrebbero trascorrere anche tre lunghissimi quarti d'ora. Immaginatevi l'equivalente di una “zampa” della Tour Eiffel di acqua che vi viene incontro. Pensate ad un onda alta il doppio della chiesa di Santa Maria Maggiore in centro Bergamo che avanza in un silenzio invernale poco dopo una nevicata, quando nessuno si azzarda ad uscire in strada e nemmeno un uccellino ha il coraggio di cantare per il freddo… e dimenticate i video amatoriali propinatici dai telegiornali che mostrerebbero l'onda dello tsunami mentre giunge sulla spiaggia. Sono solo menzogne per coloro che ci credono.

 

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