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COME TI QUADRO IL BILANCIO
                                              di Graziano Paolo Vavassori - Direttore Responsabile

     Ha il codice tributo “526T” e fa parte della manovra finanziaria di fine anno del Governo Berlusconi. Come sarà il 2005? Eccovene un frammento.
     Con Decreto Legge del 29 novembre 2004 numero 282, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale ed in vigore il giorno stesso, il governo chiede alle assicurazioni di versare, entro il 15 dicembre per questo anno e dal prossimo entro il 30 novembre, un anticipo sulle imposte per l'anno seguente, calcolato però in misura del 12,5 % sull'ammontare dichiarato e versato dell'anno precedente a quello di versamento del tributo 526T. Nell'imponibile di calcolo viene escluso il ramo RCAuto. Anche le Poste Italiane, le finanziarie e le banche sono vittime di anticipi di versamento. Tutto questo fa parte della manovra finanziaria del 2005.
     Con questa mossa astuta, Berlusconi fa quadrare i conti al 31 dicembre 2004, ma il bilancio economico si discosta di molto dalla realtà, in quanto sanando i buchi finanziari con dei prestiti (il conguaglio viene fatto già dai primi versamenti di imposte del 2005) non si risolvono i problemi. C'è dunque molto fumo e poco arrosto nelle ostentazioni del premier riguardo la situazione economica italiana. Ritengo che durante l'era berlusconiana si sia fatto veramente molto sotto tutti i profili che caratterizzano il nostro paese, dal lavoro al PIL, dalle pensioni ai bilanci statali, ma il tempo di Silvio Berlusconi è finito. Se questo governo giungerà fino a fine mandato, non ci sarà un dopo comunque. Lui, “poveretto”, ha fatto i miracoli e li sta facendo tutt'ora, ma non si può sanare l'insanabile.
     L'Italia è affetta da un cancro maligno (le uscite maggiori delle entrate) e nonostante le chemioterapie (la finanziaria 2005) il male non regredisce. Non è colpa sua, ma di un sistema vicino al collasso; non si tratta di un fenomeno esclusivo italiano, in quanto affligge quasi tutte le nazioni consumistiche del mondo.
     “…e quando lui non ci sarà più sarà anche peggio.”
     Nel sistema microeconomico delle famiglie italiane la situazione non è dissimile. Si continua ad avere l'auto, il cellulare, la tv LCD, l'impianto Dolby Digital, così come 10 anni fa per le tecnologie di allora, ma la fondamentale differenza risiede nella modalità di acquisto: tramite finanziamenti. Una volta si comprava quando si avevano i soldi sufficienti per soddisfare le proprie esigenze, oggi si acquista con l'ausilio di prestiti, mentre esaurita la lotta ai tassi più bassi, si spostano in là sempre più l'inizio delle rate. Purtroppo, però, i risparmi non li abbiamo in tasca comunque.
     Ci stiamo indebitando fino al collo al fine di soddisfare tutte le nostre esigenze-capricci, mentre tutti i risparmi finiscono in rate. Gettiamo allora lo sguardo molto più avanti, ovvero quando le rate saranno finite, quando a causa di queste avremo “zero” risparmi ed avremo il conto corrente esattamente come oggi, mentre i beni acquistati oramai si saranno deperiti e sarebbe il caso di rimpiazzarli o di farne senza… un giorno saremo anziani, giungeremo alla fine degl'anni di lavoro ed andremo in pensione. Allora, sicuramente la rata pensione, ammesso che la prenderemo, sarà a mala pena sufficiente per vivere e senza un gruzzoletto da parte, qualunque emergenza sarà inattuabile.
     Risparmiate, risparmiate, perché la terza età è il periodo in cui siamo più deboli e non tutti hanno la fortuna di poter contare sui propri figli, sempre che le loro condizioni familiari siano migliori. Questo mio invito, naturalmente, non è rivolto solo alle famiglie tipo, quelle dal ceto medio in giù, ma riguarda anche i ricchi, che soddisfano tante, troppe esigenze soprattutto d'immagine, mentre i commercianti ed i negozianti, considerati da sempre caste benestanti, oggi, a causa della concorrenza i primi e per la contrattura degli acquisti la seconda, non sono scevri da questa realtà economica nazionale.
     Nell'augurarvi un anno nuovo splendido e ricco d'amore innanzitutto, di denaro in secondo luogo, vi ricordo che ci attendono autovelox automatizzati diffusi a più non posso, l'arrivo dei sorpassometri, la tassa sugli SUV, sui veicoli più inquinanti, sulle auto sportive… insomma, in qualche modo vanno messi a posto i conti. Auguri!

 

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