Era il mese di agosto. Mi trovavo su una panchina con una mia cara amica e, ad un certo punto, mi chiese: “come faccio a sapere se amo veramente il mio compagno?” Sembra una domanda alla quale è facile rispondere, sembra che tutti abbiano certezza dei propri sentimenti nei confronti delle persone più care, ma non è così. F, la chiamerò così in questo editoriale, aggiunse una richiesta ben precisa: “insegnami ad amare, spiegami che cosa si prova quando si ama!”
     Se anche a voi è capitato di farvi queste domande e se ancora non avete delle risposte, forse vi posso aiutare, così come riuscii ad aiutare F qualche mese fa. Non risparmiatemi critiche di qualunque genere, in fondo non sono un filosofo o uno psicologo, semplicemente mi limito ad affermare quanto io credo, quanto ho vissuto ed imparato. È pur vero che nella mia vita ho mai avuto incertezze o dubbi sui miei sentimenti.
     “Innanzitutto,” dissi ad F: “dovresti pensare a come ti sentiresti se da domani non lo potessi più vedere. Se ritieni di poter vivere senza di lui tranquillamente, se credi che in 10 gg potresti farti passare una qualunque tristezza, rimanendo per te solo un bel ricordo e basta, non lo ami. Pensa, invece,” aggiunsi, “se lui dovesse fare un incidente e lasciarci la pelle; se ti assalisse la disperazione è amore, ma attenzione, questo punto da solo non basta. Sappi che moltissima gente è convinta che non potendo fare a meno di una persona ne sia innamorata, invece non è così. Si tratta di egoismo, di opportunismo, di abitudine. La maggior parte delle persone è affetta da questo sentimento apparentemente d'amore, ma si tratta solo di affetto. Poi considera che ci sono persone che credono o comunque scelgono di stare con una persona in quanto sono amate, ovvero, tu potresti stare bene con lui, avere piacere a frequentarlo e volergli bene semplicemente perché lui ti ama, quindi hai la sicurezza di un amore e ti è comodo, ti affezioni a questa situazione, ti abitui, è piacevole. È, in effetti, bello ed indispensabile essere amati. Rifletti su questi punti! Io so che non posso più fare a meno della mia compagna. Morirei se lei se ne andasse. Ad esempio, se finissimo in ospedale e fossi io a decidere la sorte di uno dei due a seconda della scelta di darle o meno un organo, glielo darei senza remore, perché non me ne farei nulla di una vita senza di lei. Io farei tutto per lei, in equilibrio con le mie esigenze.”
     Su questo punto F mi interruppe e mi chiese di spiegarle che cosa è questo equilibrio. “Con questo,” le chiarii, “intendo dire che farei qualsiasi cosa per la sua felicità, che lei è la persona in assoluto più importante per me, che è davanti a tutte le mie esigenze, ma se mi chiedesse di buttarmi giù da un campanile per lei non lo farei, non avrebbe senso. Questo è l'equilibrio che intendo quando faccio riferimento alle mie esigenze. Se il tuo fidanzato si trasferisse lontano per lavoro, lo seguiresti? Saresti disposta a lasciare tutto per lui? Ovviamente anche lui dovrebbe saper rinunciare a tutto per te e se dovesse verificarsi una cosa simile dovreste saper trovare un compromesso.”
     “Infine, mia cara F, molto importante, analizza quello che provi per lui e confrontalo con i tuoi amori passati. Così non solo capirai se lo ami veramente, ma saprai anche quanto, in che misura, in che modo. Chiarirai il se ed il quanto. Chiedi ad altre persone, ancora, che cosa è l'amore per loro, chiedilo a tua madre, chiedilo alle tue amiche più intime. Se ti saprai rispondere sinceramente, risolverai il dubbio.”
     Oggi F ha capito, oggi F ama il suo, a breve, marito come non ha mai amato nessun'altro. Io sono felicissimo per lei.