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VICOLO SAN MARCO - BERGAMO
                                              di Graziano Paolo Vavassori - Direttore Responsabile

     Ci passo spesso, si trova proprio tra il mio ufficio ed il centro città. Nel punto in cui il vicolo si restringe fra i vecchi muri delle due abitazioni che lo seguono, una ragazzina, non italiana, dall'età difficile da indovinare, vi trascorre quasi tutta la giornata. Dai suoi vestiti stracci, dal cartello che infreddolita mostra ai passanti, dal sottovaso che accanto a lei contiene pochi spiccioli, giunge chiaro il messaggio del proprio disagio e del bisogno di denaro per vivere. Ha un viso molto carino, semplice, ed il suo sguardo, colmo di innocenza, penetra nell'anima di chi osa guardarla negl'occhi. Se si commette questo errore, le conseguenze sono fatali: mano al portafoglio si spera di avere il taglio più piccolo di moneta, datoche basta poco per pulirsi la coscienza; lo si lascia cadere con un sorriso benefico nel contenitore di plastica e ci si appropria di un grazie che non ci spetta, che non si merita.
     Prima che possiate pensare che sono una persona generosa, vi evidenzio immediatamente che non do mai l'elemosina, sono profondamente contrario a questa forma di assistenzialismo e sostengo che questa gente “ci marcia”. Purtroppo non sono tutti così e non si può fare “di tutta l'erba un fascio,” ma coloro che veramente non hanno da mangiare pagano per i falsi. Anch'io ho osato guardare negli occhi quella ragazza, era solo una questione di tempo, ed anch'io non sono più riuscito ad azzittire la mia coscienza, quindi, in un pomeriggio freddo quanto gli altri, mi sono recato da lei e le ho chiesto: “Hai mangiato a mezzogiorno?” La sua risposta è stata un no con il capo, allora le proposi di venire nel bar dei miei amici, ubicato a due passi da lei, per offrirle un panino ed una bibita. Pensate che in cuor mio avevo pensato di accordarmi con i baristi per permetterle di pranzare da loro una volta a settimana, in fondo, pensai, posso permettermi di spendere 10,00 € a settimana, cosa sono 40,00 € al mese, e se avessi trovato altre 6 persone della mia stessa opinione, le avrei risolto almeno in parte il problema e questa giovane disperata si sarebbe potuta dedicare a qualcos'altro, come cercarsi un lavoro. Sapete qual è stata la sua risposta: “No, preferisco che mi dai qualcosa, qualche soldo per i miei fratelli e per mia madre. Voglio i soldi!”
     Potete immaginare il mio disappunto, ma non ho demorso, ho provato a farle capire che ero felice di farla mangiare, che non volevo limitarmi ai soliti spiccioli, ma non c'è stato verso. Presi e me ne andai. Dal canto mio era chiaro che non aveva difficoltà a mangiare e che le interessavano solo i soldi, in quanto fa parte di quelle persone accampate nei pressi della città, mantenuti dal comune e che vivono di queste elemosine e di chissà cos'altro al limite od oltre la legalità.
     Ora, ogni volta che passo per il Vicolo San Rocco, la posso guardare negl'occhi senza rimorsi di coscienza e lei, chissà perché, non perde mai l'opportunità di dirmi: “Ciao.” Infine, per la cronaca, l'ho vista un giorno in Via Venti Settembre, con una bella stecca di cioccolato fondente in mano e se la gustava come premio per la giornata di lavoro appena conclusasi. Con successo?
     Per il resto fate voi…

 

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