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BERGAMO E PIAZZA DELLA REPUBBLICA
                                              di Graziano Paolo Vavassori - Direttore Responsabile

     Avrete certo notato, miei cari lettori, che ad ogni uscita ci occupiamo di Piazza della Repubblica e dei progressi dei lavori di rifacimento. Ebbene, c'è una spiegazione più che ragionevole: il "Comitato San Marco per la ristrutturazione di Piazza della Repubblica", organizzato dai gestori del Bar G&G con la collaborazione dei residenti limitrofi, era, per l'appunto, coordinato da me, in qualità di giornalista pubblicista e portavoce dunque dei firmatari.
     Non è certo mia intenzione autostimarmi in questa sede, anche se non nego il piacere di pensare che un pezzetto della nuova piazza è merito anche mio; il mio pensiero si rivolge a quella gente, in particolare ad una signora il cui nome non ho mai saputo, che mi criticava in quanto porta parola di un movimento giusto ma non limitato al suddetto luogo. A queste persone, oggi come allora, mi rivolgo confermando che la situazione di altri quartieri, anche peggiori di questi giardini, non è mutata semplicemente perché non si è fatto abbastanza.
     Quando mi gettai in questa impresa a me oscura, ero fermamente convinto che io, con coloro che hanno avuto la pazienza e la fiducia di seguirmi, sarei riuscito ad ottenere ciò che i residenti meritavano ed agognavano da tempo. Il motivo del successo del Comitato San Marco è tanto semplice quanto disarmante: non mollare mai. Notavo e noto tutt'ora che la causa dei fallimenti è la rinuncia. Si inizia con proteste polverose e una bella raccolta di firme, più sono meglio è, naturalmente, e si presenta tutto a chi di dovere, contornando l'iniziativa con i commenti delle rispettive testate quotidiane locali. La risposta politica giunge sempre tempestiva e farcita di menzogne, i firmatari si saziano ed il tempo prende a scorrere ancora più velocemente di prima, senza che qualcosa cambi. È proprio qui che noi abbiamo fatto la differenza. Anziché autocommiserarci sul lavoro, ed i sogni, fatti inutilmente, trascorrendo le giornate ad insultare i "politici bugiardi", ammesso che sia vero e che sia proprio colpa loro, abbiamo raccolto altre firme ed abbiamo continuato a protestare, rivolgendoci anche ad altri organi. Ci siamo indirizzati proprio ad uno di questi politici per farci aiutare nell'azione, infischiandocene della tendenza politica, perché l'importante era realizzare l'obiettivo prefisso per quest'angolo di città dimenticato.
     Alla fine ci siamo riusciti e per questo dobbiamo ringraziare ancora una volta la collaborazione determinante di Francesco Albanese, di Alleanza Nazionale. Addirittura, quando è stato oltrepassato il periodo dichiarato di "inizio lavori" ci siamo immediatamente mossi per spedire un pungente fax al vice-sindaco dottor Tentorio. "Ha funzionato!"
     Oggi i lavori proseguono, un poco in ritardo rispetto alla tabella di marcia, ma "meglio tardi che mai" si suol dire e adesso tocca a voi, perché ne avete il diritto, ma sappiate che dovrete trovare innanzitutto una persona disposta a sacrificarsi completamente per tutti e che sia determinata fino in fondo, in quanto la moltitudine non ha mai troppa voglia di sbattersi, anche per una loro causa.

 

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