di coloro che hanno bisogno di fare la guerra. Morale: ci riuniamo in grandi "meeting" per decidere se intervenire nel conflitto che sussiste nel Paese in questione al fine di riportare gli equilibri della democrazia ed impedire così massacri di civili, quando basterebbe non fornire gli strumenti per permettere loro di fare la guerra. Questa è ipocrisia! Tuttavia, intervenire significa consumare il prodotto che è stato fabbricato, con medesimi benefici di chi produce. Inoltre, vanno pure testate queste armi, non basta collaudarle in luoghi preposti ma allestiti in uno scenario non reale. Si deve andare sul campo, raccogliere impressioni.
     Con la scusa di intervenire in un conflitto civile è possibile che, alla fine di tutto, ci sia anche la virtuale conquista del territorio. Lo scopo è poter, in seguito, usufruire e sfruttare le risorse dello stesso. Avrete notato come gli Stati industrializzati decidano molto rapidamente sulle guerre in Paesi ricchi di risorse.
     Insomma, da qualsiasi prospettiva si osservi un conflitto civile o tra nazioni nemiche hanno tutti da guadagnarci, eccetto per coloro che ci lasciano la pelle. E la pace? Quella... mai arriva e se proprio se ne può parlare, in realtà, non c'è un solo Paese che veramente possa sostenere che, dopo la razzia delle nazioni sviluppate, non vi siano più ribelli e morti, qualche residuo di focolaio di odio rimane, non solo sulla carta, con le armi in mano.

     Come promesso, vi posso elencare quali difetti possiede questo super tecnologico caccia bombardiere F35. Innanzitutto l'orizzonte reale è inferiore alla maggior parte dei modelli precedenti; ma come si fa, il nemico va individuato anche con i propri occhi e, come se non bastasse, nel casco c'è un display con l'immagine dell'orizzonte, ma è troppo scura, quindi il velivolo nemico scompare. Tale monitor è soggetto anche a spegnimenti. In pratica, sostiene il Pentagono stesso, l'F35 può essere abbattuto da caccia in servizio da oltre quarant'anni.
    Sembra che le sue prestazioni in volo siano inferiori al previsto e che consumi più carburante. Questo comporta maggiori costi di utilizzo e, dato che si dichiara costi di manutenzione maggiori rispetto ai modelli che attualmente utilizza l'Aronautica Militare Italiana, nel complesso, l'F35 comporta oneri maggiori per lo Stato italiano.
     Un altro grave difetto di progettazione è la collocazione dell'arpione. Si tratta del gancio che permette al velivolo di atterrare su una portaerei agganciandosi ad una fune che gli permette di fermarsi nell'arco di qualche centinaio di metri. Nell'atterraggio, il rischio è che la fusoliera venga a contatto con il suolo, in quanto il pilota è costretto ad una manovra non ortodossa per consentire l'impiglio del gancio con la fune per fermarsi.
     Non vado oltre, ma ci sarebbe altro. Chi ha per caso seguito una puntata di Report, uno dei programmi di approfondimento della Rai, dell'anno scorso la quale si è occupata, in modo specifico, dell'F35, sa di che cosa sto parlando.
                                                                                 vava@infobergamo.it
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