IL RESTAURO DE "L’ULTIMA CENA", DI ALESSANDRO ALLORI, È TERMINATO
                                              a cura della Redazione

     Finalmente si è concluso il restauro della tela, ad opera del pittore fiorentino Alessandro Allori, intitolata “L’Ultima Cena” (olio su tela, cm 213x742, firmato e datato 1582). L’opera, tornata agli splendori dell’origine grazie a questo delicato intervento di recupero patrocinato della Fondazione Credito Bergamasco, è ora esposta in Città Alta, a Palazzo della Ragione, accanto alla sua copia, anch’essa rimessa a nuovo per l’occasione, solitamente custodita dall’Accademia Carrara.
     Si è trattato di un intervento di recupero assai importante ed è stato effettuato da Minerva Tramonti Maggi e Alberto Sangalli, sotto il diretto controllo di Amalia Pacia, della Sopraintendenza per i Beni Storici ed Artistici. Con il


restauro si è provveduto alla rimozione di quelle vernici rovinate, che oscuravano la brillantezza dei colori naturali del dipinto, di fatto alterandone la bellezza artistica della composizione.
     Il dipinto, giunto a Bergamo da Firenze nel 1583, originariamente ornava il refettorio del Monastero vallombrosiano di Astino, località sita sulle colline che circondano la città.
     In esso vi sono raffigurati i dodici apostoli, riuniti per l’ultima volta attorno a Gesù, in un tripudio di colori e gestualità artistica che dirottano lo sguardo del visitatore verso il centro della tela, ovvero verso la figura del Cristo. Numerosi i dettagli da ammirare, dalla tovaglia bianca che rimanda alla quotidianità della comunità religiosa, ai piatti e bicchieri di squisita fattura, qui ben raffigurati; sul tavolo, in un ritmo armonico, fanno bella mostra di sé frutti di differenti qualità, un desco a “pane e vino” che simboleggia l’Eucarestia e ricorda al visitatore ciò che si sta per compiere, ovvero il sacrificio di Cristo.
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