garantirsi la vittoria alle prossime politiche? È facilissimo. Adesso, come per magia mi creo il “Movimento per il rinnovamento del Paese di Graziamo Paolo Vavassori” e metto, nel mio programma, l’abolizione dell’IMU. Per inciso, chi la propone la spaccia come se tolta l’IMU si risolvono tutti i problemi delle famiglie che non arrivano a fine mese… ma chi si vuole prendere in giro… per quanto pesante possa essere non incide a tal punto sulla famiglia, non è che senza IMU si corre a comprare una bella FIAT nuova!!! Proseguendo, visto che le tasse automobilistiche sono fra le più odiate, si legge in un sondaggio di Quattroruote dell’anno scorso, vi tolgo il Bollo Auto. Che ci vuole, da qualche parte trovo il denaro per la copertura, giochiamo un po’ sulle provincie, sulla chiusura degli ospedali isolati lungo le valli del nord d’Italia, aumento qualche tassa ai danni di quelle piccole lobby che fanno poco rumore… Infine, via qualche tassa sui carburanti, tanto, quelle relative ai terremoti non servono dato che nessuno, Monti compreso, in questa campagna elettorale si è sprecato nel regalare loro una parola di attenzione da inserire in un programma di governo. Ecco fatto, non mi votereste? Cavolo, vi tolgo un sacco di tasse, non mi votereste?
     Il problema è dopo. Se l’Italia funzionasse così, ovvero voto chi mi toglie le tasse, allora siamo destinati a fare la fine della Grecia; siamo obbligati a guardare un po’ più in là. Le tasse verranno abbassate, ma non ora, non ce lo possiamo permettere, che poi vadano distribuite equamente sfondate una porta aperta con me.
     Torniamo a Monti, si è dovuto appoggiare alla coalizione di centro in quanto, a parte qualche inciampo quando si sono toccate alcune caste, è sempre stata coerente nell’appoggiare il Governo tecnico. Da solo, Monti, non va molto lontano, ma è votare qualcosa di nuovo sapere che nelle liste non ci sono finiti, ad esempio, persone indagate. Fermo restando che si è innocenti fino a prova contraria, la moralità è un’altra questione. Per essere degni dell’appellativo di “onorevole” (degno di nota) è necessario essere pulito, non indagato, in quanto, per lo più, una indagine parte da un fatto concreto, quindi, moralmente qualcosa che non va esiste, a meno che in Italia esiste un fenomeno scientificamente spaventoso: tutti i magistrati sbagliano, clamorosamente, nessuno escluso. Pensate solo a questo: in venti anni mai nessuno si è sognato di parlare di liste pulite, dopo Monti, il PD ha fondato la propria campagna elettorale evidenziando la retta candidabilità dei propri esponenti e persino il PDL, spudoratamente senza moralità, si è dovuto piegare alla conta dei voti per sperare di vincere rinunciando ai propri cari indagati, se non già colpevoli in Primo Grado.

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