pontifica e blatera trincerandosi dietro luoghi comuni e sofismi dialettici da dare in pasto alle trasmissioni televisive di facciata, può succedere che il non vedere e il non parlare diventi risolutivo ed inneschi il processo di acquisizione della consapevolezza. Le istituzioni, infatti, come sta accadendo a Milano, sono ora costrette ad interrogarsi e a sdegnarsi, come da consueto protocollo, davanti al clamore del fatto e, per poter difendere poltrone e centri di potere, devono diffondere proclami che condurranno, di concerto con Ministeri, Prefetture, Questure e Amministrazioni Comunali, all’adozione di maggiori forme di controllo e di monitoraggio del territorio affinché atti così gravi non abbiano più a ripetersi.
     Succede, insomma, che se da una parte il malvezzo amministrativo e politico genera sordità e disattenzione ai problemi delle comunità, dall’altra, l’inerzia della comunità stessa di fronte al compimento di una follia quotidiana, acquisti la mostruosa e catartica forza di ribaltare schemi e trasformare ciò che non era praticabile in possibile e rendendo inderogabile ciò che prima non lo era. Così, quelle morti, nel più assurdo dei paradossi, non sono state inutili, perché hanno inevitabilmente richiamato ai propri (spesso ignorati) doveri coloro che devono coordinare forme di intervento, prevenzione e controllo per salvaguardare l’incolumità comune. Almeno fino alla prossima volta…!

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